L’essere umano è una creatura la cui indole si rivela spesso oscura: questa è la nostra natura, ed è anche il senso intrinseco di questa canzone.
Quando i giorni sono freddi
e le carte tutte scoperte,
e i santi che vediamo
sono tutti fatti d’oro…
Il testo inizia evocando un’atmosfera fredda, triste, in cui tutti hanno desistito («the card are fold» indica quella situazione per cui, durante un gioco di carte, si molla la propria mano e quindi ci si arrende), e «gli unici santi che vediamo sono fatti d’oro», ovvero non è rimasto nulla di realmente e profondamente buono, se non delle falsità.
Quando tutti i tuoi sogni falliscono
e gli unici che accogliamo
sono i peggiori di tutti,
e lo scorrere del sangue si rapprende…
La canzone continua parlando di sogni ormai falliti, di idoli sbagliati e di passioni ormai estinte. Chi sta parlando vuole nascondere la verità sulla propria natura alla persona che ama, per proteggerla, ma il male che è dentro di lui costringe entrambi a doversi nascondere; la realtà è che, per quanto si possano fare o costruire cose positive, l’indole umana è comunque fatta di tratti oscuri.
Quando senti il mio furore,
guardami negli occhi:
è dove i miei demoni si nascondono.
Non avvicinarti troppo,
dentro è buio:
è dove i miei demoni si nascondono.
Il testo procede con il protagonista che, quando il suo zelo e il suo furore sono percepibili, suggerisce di guardare nei suoi occhi, giacché è lì che risiede la vera corruzione dell’animo, sebbene ammonisca anche di non avvicinarsi troppo ad essi poiché «lì dentro è buio» ed è proprio lì che risiedono i demoni.
Quando il richiamo del sipario,
è l’ultimo di tutti.
Quando le luci si affievoliscono
tutti i peccatori strisciano.
Così hanno scavato il tuo sepolcro,
e la messinscena
verrà fuori urlandoti
il disastro che hai combinato.
Quando il sipario si chiude e le luci si abbassano, le persone mostrano la loro vera faccia togliendo via la maschera: dei peccatori striscianti, miserevoli, pronti a criticare e puntare il dito sugli altri (i loro stessi simili), iniziando a scavar loro la fossa.
Non voglio deluderti,
ma sono legato all’inferno.
Sebbene tutto questo sia per te,
non voglio nascondere la verità.
Non importa cosa costruiamo:
siamo comunque fatti di cupidigia.
Questa è la mia fine del mondo.
Il protagonista vorrebbe non fare del male a chi si sta rivolgendo, ma sa di essere cattivo dentro come chiunque altro, sebbene alcuni affermino che il proprio essere dipende da ciò che fai e da come agisci, mentre lui crede che sia il destino a determinare la nostra essenza.
Dicono che è cosa crei,
io dico che dipende dal fato.
È ricamato nella mia anima
che ho bisogno di lasciarti andare.
Vuole quindi abbandonare la creatura destinataria di questo suo discorso, vuole abbandonarla perché sa che i propri demoni si trovano intessuti nel proprio animo e lei ne sarebbe vittima.
I tuoi occhi brillano così luminosi:
voglio salvare la loro luce.
Non posso fuggire da ciò, adesso,
a meno che non mi mostri come.
Tuttavia, e qui guizza l’unico barlume di speranza della canzone, gli occhi della persona che ha dinnanzi, che «brillano così luminosi», lo spingono a voler salvare questa luce e ad ammettere che, forse, chi li possiede può mostrargli come liberarsi dai suoi demoni.
Il video contiene una dedica finale a Tyler Robinson, un giovane fan della band morto di cancro a 17 anni nel 2013.