Due destini (Tiromancino)

I destini di questa canzone sono due, così come i suoi significati. Il testo del brano appare come una promessa di starsi vicino reciprocamente.

Tuttavia, osservando il video, l’orizzonte delle interpretazioni si espande.

L’intrecciarsi dei due destini riguarda ciò che accade quotidianamente a ognuno di noi quando incrociamo tante persone diverse e poi, per un caso fortuito, con una di queste ci ritroviamo improvvisamente coinvolti nello stesso scenario, nella stessa situazione di vita.

È importante notare che il video è stato girato in concomitanza a quello della canzone Bada del gruppo Flaminio Maphia.

Entrambi i video appartengono allo stesso regista e descrivono la medesima situazione, cioè una rapina in un supermercato, vissuta da due punti di vista diversi: quello degli impiegati sequestrati e quello dei rapinatori.

La prima parte del video è identica per entrambi i brani. Un responsabile di supermercato si sta recando a lavoro in scooter e, arrivato davanti alla porta del locale, osserva che per terra c’è il solito senzatetto che chiede l’elemosina insieme al proprio cane.

L’uomo guarda il mendicante con indifferenza e con lo stesso sprezzo di tutti i giorni. Infila una gomma da masticare in bocca e, con sufficienza, entra per recarsi in ufficio.

Non si rende nemmeno conto che il supermercato è quasi vuoto, infatti si imbatte soltanto in un collega, che si rivelerà essere il basista dei rapinatori.

L’unica differenza tra i due video, all’inizio, si intravede sul casco indossato dal responsabile. Nel videoclip di Bada il casco ha il logo di una donna, mentre in Due destini è rappresentato da un segnale stradale di pericolo, quasi a voler presagire la minaccia che, di lì a poco, il responsabile e gli altri impiegati avrebbero vissuto.

È curioso che nel segnale stradale di pericolo sono raffigurate due persone in piedi, vicine, come a sottolineare l’incontro imminente tra i due destini.

All’inizio di entrambi i video, inoltre, si sente l’altra canzone in sottofondo.

Mentre in Bada vediamo i rapinatori che, dopo aver sequestrato gli impiegati, si spacciano per cassieri e poi portano tutto l’incasso a casa, in Due destini assistiamo alla tribolazione dei dipendenti legati e chiusi in una stanza, incerti sul destino che li attende.

Verso la fine del video vediamo i rapinatori in Bada lasciare il supermercato a fine giornata, con il loro bottino. Vedendo il mendicante vicino all’entrata, gli allungano un paio di banconote, cosicché lui possa entrare per comprare qualcosa.

Naturalmente il supermercato è vuoto e, mentre l’uomo gira per gli scaffali e riempie il carrello, a un certo punto nota una porta. La apre e rivela la stanza in cui erano rinchiusi e legati tutti i dipendenti.

Da qui in poi la scena è di nuovo in comune con quella di Due destini: trovandosi davanti quella situazione, l’unica cosa che viene subito in mente al senzatetto è di condividere ciò che stava sbocconcellando, cioè la cialda vuota di un gelato, che porge loro con un gesto di offerta. Il video si conclude così.

Il riferimento ai due destini può riguardare molte coppie di personaggi di questa storia.

Tra i rapiti, infatti, vi sono un uomo e una donna che cercano di farsi forza reciprocamente, mentre condividono questa triste esperienza:

Stammi più vicino ora che ho paura,
perché in questa fretta tutto si consuma.

La “coppia” di personaggi che salta di più all’occhio è sicuramente quella del responsabile del supermercato e del mendicante, il primo che inizialmente ignora il secondo, e il secondo che, in un certo senso, salva la vita al primo.

Sono così diversi e provengono da contesti completamente dissimili ma, in realtà, si incontrano ogni giorno e conducono la loro giornata nello stesso pezzo di mondo, senza però “vedersi” mai.

Perché siamo due destini che si uniscono,
stretti in un istante solo,
che segnano un percorso profondissimo dentro di loro.

Il video lascia intendere che, forse, durante quella lunga giornata piena di incertezze sulla propria vita, l’uomo del supermercato ha avuto modo di riflettere a lungo sulla propria vita e di rendersi conto che fino a quel momento aveva dato priorità a cose che non meritavano davvero la sua attenzione, tralasciando qualcosa di più profondo.

Superando quegli ostacoli,
se la vita ci confonde,
solo per cercare di essere migliori,
per guardare ancora fuori,
per non sentirci soli.

La linearità della nostra vita è illusoria: siamo convinti di aver capito tutto della vita quando, invece, probabilmente la nostra visione dell’esistenza e dell’umanità stessa è estremamente limitata.

Ed per questo che ti sto chiedendo
di cercare sempre quelle cose vere
che ci fanno stare bene:
mai, io non le perderei mai.

L’incontro con il “deviante”, con ciò che minaccia la facciata di società perfetta e che proprio quest’ultima ci insegna a far finta di non vedere, può farci rimettere in gioco la nostra stessa anima e farci capire che il “diverso” è ognuno di noi.

Solo per cercare di essere più veri.

Non è una coincidenza che questa canzone sia stata scelta come colonna sonora del film del 2001 Le fate ignoranti, di Ferzan Özpetek.

La pellicola racconta, infatti, di una donna che perde il marito in un incidente stradale, per poi scoprire che egli era legato a un altro uomo e frequentava una comunità di persone che, soprattutto per quei tempi, stravolgevano lo status quo.

Avvicinandosi a loro per elaborare insieme il ricordo del marito, ne esce con una concezione nuova e più aperta della vita e di se stessa.

Il brano Due destini è stato riproposto nel 2018 dai Tiromancino in una versione insieme ad Alessandra Amoroso.

Il nuovo video racconta la storia di un padre separato che trascorre la giornata insieme alla figlia, godendosi fino in fondo – seppure con un po’ di malinconia – quell’unico giorno assegnatogli per poterla vedere e abbracciare.

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