Se già il titolo di questo brano evoca libertà e voglia di indipendenza, è altrettanto suggestivo (e significativo per contestualizzarlo) il nome dell’album da cui è tratto, Destinazione Paradiso.
Sebbene, infatti, Falco a metà sia chiaramente un inno al fare di testa propria e al cercare la propria autodeterminazione, l’album in cui è incluso vi aggiunge alcune sfumature.
Il brano Destinazione Paradiso, omonimo all’album e sempre di Gianluca Grignani, è dedicato alla scomparsa prematura di una ragazza che avrebbe avuto un ruolo importante nella vita del cantante.
Per riavvicinarsi a lei, il suddetto brano contempla la possibilità estrema di togliersi la vita.
Falco a metà fa soltanto riferimento al volare e, diverse volte, si rivolge a un ipotetico destinatario, ma l’interpretazione che lo vede semplicemente come un’esaltazione del sentimento di libertà resta comunque quella più in voga.
Il protagonista, mentre vive in una condizione che non gli appartiene totalmente, vorrebbe vedere “dall’alto” che cosa succede.
È stretto nel suo vivere, nei suoi panni, nel suo modo di essere.
Sono seduto su un grattacielo,
vedo gli aerei passare,
Poi guardo giù, voglio saltare,
voglio imparare a volare.
Per poter ampliare la visione del mondo che lo circonda, l’unica cosa da fare è guardare dall’alto.
Già si immagina su un grattacielo, così che abbia tutto il mondo ai suoi piedi.
Nonostante anche “dal basso” si possano vedere gli aerei sfrecciare, dal grattacielo la visione è meno terrena e più eterea.
Avere quell’immensità sotto di lui gli fa desiderare di buttarsi giù, non per sfracellarsi, bensì per imparare a volare e godersi il brivido dello slancio.
E allora volo via,
siamo in viaggio io e la mente mia.
Guardami, ho già spiccato il volo
ed ora sono proprio sopra a casa tua.
Non potendolo fare materialmente, lo fa mentalmente, con la fantasia.
A quel punto si rivolge al suo destinatario e gli dice di guardarlo, trovandosi proprio sopra la casa di quest’ultimo.
È dunque riuscito nel suo intento di ritrovarsi libero nel pensiero.
Il falco va
senza catene,
fugge gli sguardi,
sa che conviene,
e indifferente sorvola già
tutte le accuse, boschi e città.
Si paragona a un falco che spicca il volo e non deve rendere conto di nessun vincolo.
Fugge gli sguardi perché è talmente veloce e fugace da non permettere a nessuno sguardo di posarsi su di sé.
Se così non fosse e venisse individuato, potrebbe anche essere catturato.
È il senso di chi, accusato di qualcosa o giudicato, vorrebbe essere come un falco, ovvero rapido ma forte, impercettibile ma letale, così che possa sfuggire elegantemente a qualsiasi catena.
Io che son falco,
falco a metà.
Il cantante si rende conto di essere comunque un falco a metà, cioè un essere terreno, e quindi prima o poi dovrà tornare con i piedi per terra.
Fondamentalmente sa che accuse e giudizi non lo lasciano del tutto indifferente, come l’essere un vero falco richiederebbe. Non supera completamente i suoi assilli ed è libero solo a metà.
Sono di nuovo sul grattacielo
ed ho imparato a volare,
se guardo giù quello che vedo
ora è la gente passare.
Infatti torna sul grattacielo.
Inizialmente era salito inconsapevole di ciò che lo aspettava, mentre va lì con la consapevolezza di chi ha imparato a sentire il senso di libertà.
Mentre prima, guardando giù, non notava niente in particolare e desiderava soltanto imparare a volare, ora che questo traguardo è già stato raggiunto si sofferma a guardare la gente che passa sotto di lui.
Riesce, quindi, quasi a focalizzare la sua attenzione su cose di cui prima non si accorgeva nemmeno. Non sentirsi libero gli offuscava la vista.
E chissà se questo
è il segreto per vivere con me,
seduto su un grattacielo devo stare,
in alto come un falco
per non farmi catturare.
Con questa nuova consapevolezza, chi lo incrocia deve ora accettarlo in questa nuova versione, guadagnata con tanto sacrificio.
Per vivere bene con se stesso sa di dover essere libero, per cui nessuno deve permettersi di catturarlo con sensi di colpa, pressioni, frenandolo o opprimendolo.
E allora amico mio,
libera le ali,
ogni anima le ha:
rubale alla libertà.
A questo punto, rivolgendosi a se stesso in quanto aspirante falco, dice al rapace che è in lui di abbandonarsi totalmente a questa scelta e, quindi, di liberare la mente e l’anima.
L’anima e la libertà, d’altronde, sono fatte della stessa sostanza.