Nata dalla collaborazione con il regista Ferzan Özpetek per il film “La finestra di fronte”, questa canzone è stata scritta da Giorgia proprio il giorno del compleanno di Alex Baroni, a cui è dedicata, a pochi mesi dalla scomparsa di quest’ultimo.
Giorgia, legata ad Alex sino a qualche tempo prima della tragica morte avvenuta nel 2002, gli ha dedicato numerosi testi, tra cui si ricordano “Marzo” (inedito incluso nella raccolta “Greatest Hits – Le cose non vanno mai come credi”, titolo tratto da un verso dell’inedito appena citato), “Per sempre”, “L’eternità” (dallo stesso album di “Gocce di memoria”, “Ladra di vento”), “Parlo con te” (2007) e “Quando una stella muore” (2014).
Giorgia, a proposito di questo brano composto appositamente per il film succitato, narra per la Repubblica.it che «…mi chiamò Ferzan Ozpetek per vedere un provino di cinque minuti del suo film e che alla fine della proiezione i miei occhi erano pieni di lacrime […] perché quel giorno è anche il compleanno di Alessandro». Era infatti il 22 dicembre 2002. L’artista racconta di come l’album “Ladra di vento” sia il primo in cui è riuscita ad esprimersi totalmente, senza freni, tirando fuori tutto ciò che sentiva dentro, guidata dal tormento interiore: «il dolore, quand’è devastante, ti porta a un livello di coscienza più alto», dice.
Il testo: tra lontananza fisica e vicinanza interiore
Il testo della canzone è dunque tutto improntato sul ricordo di una persona cara scomparsa. Le lacrime che scorrono sul viso ripercorrendo i momenti vissuti insieme diventano quindi gocce di memoria («sono gocce di memoria / queste lacrime nuove»). Anche se la persona alla quale è stata legata non c’è più, nulla potrà cancellare tutto quel che c’è stato e che ancora permane nel cuore di chi resta («siamo anime in una storia / incancellabile»).
La cantante sa che per tutta la vita sarà come percepire l’anima del suo caro, in particolar modo quando si troverà chiusa nel silenzio di una stanza («le infinite volte che / mi verrai a cercare / nelle mie stanze vuote»). Le stanze vuote potrebbero anche riferirsi ai vuoti che la perdita di una persona lascia. Ma, oltre l’anima, sente che le appartiene anche l’assenza di lui, perché è preziosa nonostante non si possa carpire con i sensi («inestimabile / è inafferrabile / la tua assenza che mi appartiene»).
Giorgia, con rammarico, osserva come ci si possa sentire così uniti a qualcuno nonostante non ci si trovi fisicamente nello stesso luogo («siamo invisibili / siamo uguali e fragili / e siamo già così lontani»). Ancora scossa dagli avvenimenti, la cantante sa che si sta comunque avvicinando a colui che in passato è stato il proprio compagno («con il gelo nella mente / sto correndo verso te»): sa che la vita, inevitabilmente, riunisce in una dimensione comune («siamo nella stessa sorte / che tagliente ci cambierà»).
La mancanza è talmente forte da farle sentire il bisogno che questo processo acceleri («aspettiamo solo un segno / un destino, un’eternità») per potersi riavvicinare a lui («e dimmi come posso fare / per raggiungerti adesso»). Il loro ricordo può essere ormai solo vissuto nel passato e riferirsi soltanto ad esso («siamo gocce di un passato / che non può più tornare»): il tempo, la vita, li hanno traditi, in quanto hanno impedito loro di viverli per intero («questo tempo ci ha tradito / è inafferrabile»). Soltanto attraverso le parole e i propri pensieri potrà immaginare quello che poteva essere il loro vissuto («racconterò di te / inventerò per te / quello che non abbiamo»).
Tutto ciò che in vita si erano ripromessi di vivere è adesso andato perso, come le gocce di pioggia si infragono per sempre quando cadono («le promesse sono infrante / come pioggia su di noi»); di parole ne sono state dette tante, ma la cantante conta sul fatto che ci possa essere un legame di pensiero, anche senza pronunciarle, che possa mantenerli ancora in contatto («le parole sono stanche / so che tu mi ascolterai»).
Quando il viaggio toccherà anche a lei, sarà questo un motivo per ritrovarsi anche a distanza di tempo («aspettiamo un altro viaggio / un destino, una verità»).
Il video: un cast non casuale
Il video è stato girato nella stessa location dell’incipit del film “La finestra di fronte”, il ponte Sisto a Roma. Vediamo Giorgia che lo attraversa nostalgica, tenendo tra le mani un foglio – come una lettera – con su scritto «siamo anime in una storia incancellabile», come recita la canzone. Per tutto il video scorrono tratti del testo, come fosse la persona scomparsa che dà dei segnali ed è sempre presente, e figurano gli attori del film.
Una ragazza regge un piccolo cartello che recita «la tua assenza che mi appartiene». La telecamera poi inquadra brevemente il primo piano di Serra Yılmaz (Eminè nel film). Una donna (Giovanna Mezzogiorno, Giovanna nel film) trascrive su un foglio «con il gelo nella mente sto correndo verso te». Un uomo (Filippo Nigro, Filippo nel film) osserva la foto di un anziano signore (Massimo Girotti, Davide, a cui è stata dedicata la pellicola in quanto scomparso poco dopo aver concluso le riprese), con dietro le parole «un destino un’eternità». La cantante incrocia poi Ivan Bacchi (Simone), Rosaria De Cicco (Irene) e poi Massimo Poggio (Davide da giovane).
Giorgia tiene ancora lo stesso foglio: alla fine del video lo lascia volare libero, per poi adagiarsi sulle acque del Tevere.
[youtube id=”Gft81t8xqQc”]
[expand title=”Testo”]GOCCE DI MEMORIA
Sono gocce di memoria
queste lacrime nuove
Siamo anime in una storia
incancellabile
Le infinite volte che
mi verrai a cercare
nelle mie stanze vuote
inestimabile
è inafferrabile
la tua assenza che mi appartiene (che mi appartiene)
Siamo indivisibili
siamo uguali e fragili
e siamo già così lontani (lontani)
Con il gelo nella mente
sto correndo verso te
Siamo nella stessa sorte
che tagliente ci cambierà (ci cambierà)
aspettiamo solo un segno
un destino, un’eternità
e dimmi come posso fare
per raggiungerti adesso
per raggiungerti adesso
per raggiungere te
Siamo gocce di un passato
che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito
è inafferrabile
Racconterò di te
inventerò per te
quello che non abbiamo
Le promesse sono infrante
come pioggia su di noi
Le parole sono stanche
so che tu mi ascolterai (mi ascolterai)
Aspettiamo un altro viaggio
un destino, una verità
e dimmi come posso fare
per raggiungerti adesso
per raggiungerti adesso
per raggiungere te[/expand]