Sono almeno tre i livelli di analisi tramite i quali leggere il testo di questa celebre canzone: quello pacifista, quello comunista e quello occulto, quest’ultimo dovuto al fatto che sul retro dell’album sono disseminati vari riferimenti relativi a un particolare film.
Imagine è stata pubblicata nel 1971, un periodo storico segnato dal conflitto in Vietnam, dalla guerra fredda e da molti altri tragici scontri nel mondo.
Il testo risulta essere un inno alla pace e alla fratellanza tra gli esseri umani, invitati ad abbassare l’ascia di guerra e a diventare un tutt’uno.
Il retro della cover del CD raffigura il profilo del viso di John Lennon che guarda verso l’alto, richiamando il poster promozionale di Rosemary’s Baby, («il figlio di Rosemary»), film uscito due anni prima di Imagine.
La trama del film parla di un uomo che, in cambio di successo, offre la propria moglie al Diavolo, il quale la mette incinta.
La donna, pur rendendosi man mano conto della situazione, non avrà altra scelta che dare alla luce il figlio di Satana.
Per quell’epoca il film era abbastanza sconvolgente, giacché in nessuna pellicola il Diavolo riusciva a trionfare in un modo così ovvio.
Se ancora ci fosse qualche dubbio sul riferimento della copertina, a dipanarlo ci pensa la scelta di utilizzare lo stesso segno grafico della “M” allungata nel titolo dell’album.
I Beatles sono sempre stati circondati da un’aura di mistero e leggende, tra cui quella di aver stretto un patto con il demonio per raggiungere la massima popolarità.
Controversa è anche la frase di John Lennon riferita al suo gruppo: «siamo più famosi di Gesù».
Un’ultima coincidenza infelice, sempre relativa al film Rosemary’s Baby, riguarda il fatto che esso è ambientato nel palazzo Dakota di New York. Attorno a questa struttura aleggiano miti e folclore vario, veritieri o meno che siano.
La particolarità che lo lega alla canzone riguarda il fatto che John Lennon vi si è trasferito nel 1973, due anni dopo aver pubblicato Imagine, per poi essere assassinato nel 1980 proprio davanti al palazzo.
Immagina che non ci sia il Paradiso:
è facile se ci provi.
Nessun Inferno sotto di noi,
sopra di noi soltanto il cielo.
Immagina tutte le persone
vivere per l’oggi.
Un mondo senza Paradiso né Inferno implica che non si debba temere il giudizio di un’entità che osserva ogni nostra azione, che decide se garantirci la beatitudine eterna o un’afflizione senza fine.
L’unica cosa di cui preoccuparsi è il presente.
Ciò potrebbe sembrare una visione prettamente atea ma, in realtà, anche chi sceglie di non venerare nessun dio si interroga su cosa possa esserci dopo la morte.
Se seguissimo letteralmente la canzone e immaginassimo di avere la certezza assoluta che non ci sia nulla, forse la cosa prenderebbe una piega più terrificante che speranzosa.
Immagina che non ci siano nazioni:
non è difficile da fare.
Niente per cui uccidere o morire
e nessuna religione.
Immagina tutte le persone
vivere la vita in pace.
L’intento pacifista di questi versi è chiaro: senza religioni né confini, molti conflitti e violenze probabilmente cesserebbero di esistere (sebbene l’essere umano riesca a trovare molte altre ragioni per maltrattare i propri simili).
Il cantante invita a pensare a un mondo dove ciò che regna è la comunione tra i popoli, dove non c’è «niente per cui uccidere o morire».
Anche in questo caso i versi potrebbero essere letti in chiave un po’ diversa: a volte si decide di morire per un ideale di giustizia o di uguaglianza, non necessariamente per ideologie di fanatismo.
Un mondo dove non c’è nulla per cui morire implica che: o tutti gli ideali delle persone riescono a convivere serenamente (ma sarebbe a priori una contraddizione) o che, fra tutti gli ideali (giusti o sbagliati che siano), ne sia sopravvissuto uno solo, e che quindi tutti hanno dovuto omologarsi a qualcosa di imposto dall’alto.
Potresti dire che sono un sognatore,
ma non sono il solo.
Spero che ti unirai anche tu un giorno
e che il mondo sarà come uno.
Vi è qui l’esortazione a unirsi e diventare come una cosa soltanto.
Tutti i versi finora ricordano la trama di un romanzo di fantascienza del 1953, Childood’s End di Arthur C. Clarke, tradotto come Le guide del tramonto.
Il romanzo racconta di una specie aliena che invade la Terra in modo apparentemente pacifico, donando ai terrestri tutto ciò di cui hanno bisogno e ponendo fine a tutte le guerre: un’utopia.
Non esistono più conflitti, confini né religioni.
(Attenzione: questo paragrafo contiene spoiler). Soprattutto non esistono religioni: infatti gli alieni hanno l’aspetto di diavoli e rivelano benevolmente agli esseri umani che tutto ciò in cui avevano creduto fino a quel momento erano soltanto bugie che si sono auto-raccontati. La vita trascorre serenamente: non c’è nulla per cui uccidere o morire, nessuna religione. Alla fine viene svelata la profezia degli alieni: il mondo sarà come uno, infatti le nuove generazioni umane possiedono poteri telepatici e ascendono a un’unica entità, facendo esplodere il pianeta.
Imagine verrà utilizzata nella colonna sonora della miniserie televisiva del 2015 ispirata al romanzo.
Immagina un mondo senza possessi:
mi chiedo se ci riesci.
Senza necessità di avidità o fame,
una fratellanza di uomini.
Immagina tutte le persone
condividere il mondo intero.
L’invito a immaginare un mondo in cui nessuno possiede nulla ha fatto pensare che la canzone potesse essere un inno al Comunismo.
Ciò è sostenuto in parte dalle parole di Lennon:
Imagine […] è virtualmente il Manifesto Comunista, anche se non sono particolarmente un comunista e non appartengo a nessun movimento […]. Ma, siccome viene indorata la pillola, la cosa viene accettata.
—John LennonFonte: Rolling Stone
Il video di Imagine mostra Lennon e la moglie, Yoko Ono, attraversare una foresta buia e giungere finalmente a casa, quest’ultima completamente svuotata. John suona il pianoforte e Yoko Ono apre tutte le finestre.
Un altro video, realizzato da Zbigniew Rybczyński nel 1986 (qualche anno dopo la morte di Lennon), raffigura invece le vicende di vita di varie persone, metaforicamente rappresentate con varie stanze comunicanti fra loro. Si va dall’infanzia al matrimonio, al tradimento, al concepimento dei figli, fino alla vecchiaia. L’elemento in comune che apre e chiude il video è un triciclo, il primo giocattolo del bambino.