La più bella (Mecna, CoCo)

Da un po’ di tempo assistiamo spesso a collaborazioni musicali che danno alla luce importanti successi.

La più bella è l’incontro vocale di due rapper talentuosi: Corrado Grilli, in arte Mecna, e CoCo, pseudonimo di Corrado Migliaro, che sono riusciti a riprodurre un rap romantico.

Da una lettura rapida del testo, così come del titolo, si nota subito una somiglianza con la canzone di Raf Sei la più bella del mondo, soprattutto in alcuni passi del ritornello rivisitato. La canzone originale, essendo datata 1995 e dunque quasi sconosciuta ai più giovani, sembra rinnovarsi con una nuova composizione musicale, oltre che testuale.

Passando all’ascolto, è inequivocabile che la canzone abbia anche il ritmo musicale (beat) della canzone di Raf, al quale hanno sicuramente voluto rendere omaggio.

Di certo gli scritti di Mecna e CoCo indicano una grande profondità letterale: non manca di certo una buona proprietà di linguaggio che consente loro di poter spaziare con le parole.

I due cantanti, oltre che amici, si dicono molto simili:

«Siamo entrambi paranoici, insicuri, introversi, pervasi da un senso di ansia e dal sentirci inadeguati», dice il primo, «e abbiamo anche lo stesso stile nel vestirci, con il culto delle “longsleeve”, maglie a manica lunga a cui abbiamo dedicato persino uno dei pezzi», aggiunge CoCo. Non da ultimo, sono due inguaribili romantici, al punto da aver rifatto (a modo loro) La più bella di Raf: «È la canzone che dedicai alla mia prima ragazza alle medie, credo proprio che le misi le cuffiette alle orecchie arrivando da dietro, tipo Il tempo delle mele», confessa Mecna. «Io invece la associo a una ragazzina che mi piaceva un’estate, ma non arrivai neanche a parlarle, gliela dedicai solo nella testa». E la citazione di Raf è anche una dichiarazione di intenti: «Un po’ mi sento un Raf della scena rap — ride Mecna —. In fondo siamo due artisti che fanno canzoni d’amore».

Fonte: Corriere della Sera

I due interpreti si differenziano parecchio dallo stereotipo del genere rap: sono poco inclini a vestire i panni del tipico rapper, sia per quanto riguarda l’abbigliamento usato, sia per quanto attiene le tematiche affrontate. Scelgono di condividere il rinnovamento musicale e d’immagine.

Non escludono di certo i temi prevalenti della musica rap: l’isolamento e le ingiustizie sociali, la lotta per la sopravvivenza (anche economica), le problematiche familiari e il linguaggio quasi denigratorio e a volte violento, ma non disdegnano le musiche e le canzoni più sentimentali e celebrative, ben lontane dall’emblematico genere.

Quando Mecna ha dichiarato che mentre scrivevano pensavano: “Questa sarà la traccia preferita del nostro pubblico” (fonte: Raphaolic), non era così lontano dalla realtà.

Il brano risulta come diviso in due parti: la prima parte denota molta sensibilità e sembra densa di sentimenti, la seconda invece sembra più dinamica e dei nostri tempi, con anche un riferimento a un noto brand sportivo.

Sai già cosa penso:
come se mi guardassi dentro,
in ogni mio silenzio
c’è qualcosa di più
di tutto quello che a parole io non ti ho detto mai,
anche se con le parole ci so fare.

La canzone racconta l’amore per la propria ragazza, una donna capace di capire ogni cosa del suo uomo, che si sente visto nel profondo. Lei riesce a leggere ogni silenzio di lui: tra loro sembra esserci qualcosa di inviolabile, riescono a parlarsi senza parole, tralasciando anche quelle espressioni convenzionali che di solito ci si dice tra fidanzati. Nel video compaiono visivamente e sono “Ti amo” e “Mi piaci”.

E maledico i giorni in cui non ti ho incontrata:
sei stata nei miei sogni e poi ti sei svegliata
nel mio letto una domenica e non sei più andata via.

Si sente così sopraffatto da questo amore smisurato che a volte maledice il giorno in cui lei non c’era ancora, in cui non la conosceva, quando ancora sognava di poter avere accanto una persona come lei.

Quei giorni vuoti ora sono colmati da questa presenza affettuosa, che diventa materiale quando iniziano anche a vivere insieme per svegliarsi ogni mattina, come quella domenica in cui è iniziato questo loro percorso insieme.

E ogni volta che mi svegli penso:
sei la più bella del mondo,
sei la più bella,
sei la più bella per me.
Perdo la testa
ed era tutta la vita che
non aspettavo che te.
Mi piaci da impazzire.

È talmente coinvolto da questa passione che a ogni risveglio non fa che ripeterle e dichiararle che è la ragazza più bella del mondo, che per lei ha perso e continua a perdere la testa, che l’ha aspettata da sempre e che gli piace tantissimo: una continua attestazione d’amore.

Mi piaci più delle Nike,
mi piaci più delle cose
che non ho avuto mai,
più di un ombrello se piove,
di un milione di like,
di un milione di copie,
più di un “ciao come stai?”
scritto alle quattro di notte.

Dopo tanto romanticismo, il carattere delle dichiarazioni assume un altro aspetto, quello più materiale, e le similitudini si fanno più terrene: le confessa che lei gli piace più delle Nike, anche più di quello che non ha mai avuto; più dell’utilità di un ombrello che serve sotto la pioggia; più di milioni di like, addirittura più delle copie di dischi venduti; più dell’emozione che si prova solitamente leggendo un inaspettato “Ciao come stai?” ricevuto in piena notte.

È come se volesse dirle che, se lei non ci fosse, nulla di quanto solitamente rende felici potrebbe bastargli.

Mi piaci più della pizza il giorno dopo,
di una bella notizia,
un disco d’oro,
di un hotel con vista,
di sushi a Tokyo,
di un tramonto ad Ibiza rosso fuoco.
Mi piaci più dell’America,
di un pezzo che non si dedica,
più delle insegne a Las Vegas,
mentre guardiamo una replica
nel mio letto una domenica e non vuoi più andare via,
e ogni volta che ti guardo penso:
“sei la più bella del mondo”.

Continua la carrellata di paragoni. Niente potrebbe eguagliare i sentimenti per lei: nemmeno il buon sapore di una pizza il giorno dopo, l’esultanza per una bella notizia, la conquista di un riconoscimento importante come un disco d’oro, lo sfavillio delle insegne a Las Vegas. Tutte queste rivelazioni le sente e gliele manifesta mentre abbracciati a letto, una domenica, guardano insieme la tv.

Più di una pioggia che
può spegnere un inferno.
Non ho più dubbi se
ogni volta che ti guardo penso:
“sei la più bella del mondo”

È per lui talmente “tanto” e talmente “tutto” da considerarla più efficace della pioggia per spegnere le fiamme dell’inferno: solo lei può lenirgli ogni sofferenza e turbamento.

Il video è un tributo all’amore tra due giovani che si amano e stanno bene insieme.

La sintonia nata tra i due rapper è visibile anche nel modo in cui si avvicendano nel cantare la canzone: è una sorta di dicotomia tra i due, divisione che però si amalgama nella performance.

Nel video colpisce la spensieratezza dei due ragazzi, la condivisione del tempo e delle azioni. Sembra che vivano all’unisono: anche il solo tenersi per mano e passeggiare sembra un atto soprannaturale che ogni coppia vorrebbe poter ascrivere alla propria storia.

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