Il tema principale di Let Her Go è il non apprezzare ciò che si ha se non quando lo si è perso, estendendo questa condotta in particolare alle relazioni o alla relazione, quella veramente importante, finendo per perderla.
Passenger spiega che:
Nella mia mente, la canzone ha due significati: il primo è piuttosto letterale, visto che l’ho scritta dopo una rottura e parla di lasciare andare. Ma ce n’è un altro che è un’idea più grande, ed è più riguardo al non capire e conoscere realmente ciò che hai finché non va via, e credo che chiunque possa decisamente ritrovarsi in questa cosa.
—Passenger
Fonte: Female First
Così hai bisogno della luce solo quando va spegnendosi,
ti manca il sole solo quando inizia a nevicare,
ti rendi conto di amarla solo quando la lasci andare.
Viene rimarcato come non si comprende il valore di qualcosa se non quando non la si ha più: la luce se fa buio, il sole se nevica, la propria dimora se c’è ancora tanta strada che separa da essa.
Soprattutto non si apprezza quella che si credeva essere (e che forse ancora è) la propria metà, perché non si trova il coraggio o semplicemente la forza di ricongiungersi a essa, lasciando che la propria inerzia la faccia allontanare.
Con essa va via qualcosa di grande della propria vita, ovvero l’amore. Esso era giunto così lentamente e adesso, con velocità quasi surreale, va via e non viene neanche rincorso.
Ti rendi conto di essere stato al top solo quando ti senti giù,
odi la strada solo quando ti manca casa.
Il testo rincara la dose con altre annotazioni: il destinatario di Let Her Go, che potrebbe essere – nel proprio piccolo – ognuno di noi, rimpiange i bei momenti soltanto quando si sente triste e depresso.
Sentendosi inadeguato e infelice nella propria “casa”, cioè nella propria condizione attuale, si accorge di desiderare di nuovo quest’ultima soltanto quando decide di imboccare una qualsiasi altra strada per cambiare la propria vita.
Fissando il fondo del tuo bicchiere,
sperando che un giorno farai durare un sogno,
ma i sogni arrivano lentamente e vanno via così velocemente.
Il protagonista di questa storia si ritrova allora a contemplare il proprio bicchiere, affogando i dispiaceri nell’alcool e, al contempo, immaginando di riuscire, un giorno, a portare a termine almeno uno dei propri sogni.
Nonostante essi si formino lentamente, però, le occasioni per realizzarli sono invece sfuggenti: se non vengono colte, vanno via in tutta fretta.
Le proprie aspirazioni e i propri sogni, infatti, vengono maturati nell’arco di molto tempo e ogni singolo traguardo che le riguardi è duro da conquistare e richiede impegno e dedizione.
La vedi quando chiudi i tuoi occhi:
può darsi che un giorno capirai perché
tutto ciò che tocchi muore.
È così che il protagonista, riconducendo il pensiero alla propria metà ormai perduta, all’atto di andare a dormire se la ritrova davanti ai propri occhi chiusi, come un eterno rimorso.
L’ultimo pensiero del giorno che ormai volge al termine è l’inutile e autolesionistica voglia di comprendere perché ogni cosa che lui tocca, cioè ogni situazione bella in cui si imbatte, sembra essere destinata a morire.
Fissando il soffitto nell’oscurità,
sempre quella vecchia sensazione di vuoto nel tuo cuore,
perché l’amore arriva lentamente e va via così velocemente.
Sono questi i sentimenti che si ripresentano continuamente ogni volta che lui si ritrova a fissare il soffitto nell’oscurità.
Come i sogni, anche l’amore giunge lentamente, ma può andar via velocemente.
Così la vedi quando ti addormenti,
ma non la tocchi né la stringi mai,
perché l’hai amata troppo e sei affondato troppo.
Più si ha amato e più il distacco fa male: il protagonista, mentre la figura solo incorporea di lei lo tormenta ancora nel sonno, è consapevole di aver amato troppo la sua lei, pur non avendoglielo saputo dimostrare.
È per questo rimpianto che, adesso, si sente irrimediabilmente affondare.