Luca lo stesso (Luca Carboni)

«Io dico che sono “sempre Luca, lo stesso”, ma come posso dire di essere uguale sotto ogni punto di vista? Ecco, semmai sono “Luca lo stesso” nello spirito con cui affronto la vita e la musica. La mia voglia di cercare, di scoprire, di sognare il futuro sempre come se avessi l’eternità davanti. Poi è chiaro, ci sono cose che cambiano. E non solo fisicamente: 53 anni sono diversi da 23, ma quello che conta di più è l’energia interiore.»

Elogio del Pop…up

Luca Carboni racconta così, in quest’intervista per TV Sorrisi & Canzoni, il suo singolo di grande successo “Luca è lo stesso”, che anticipa di qualche mese l’album “Pop-up”, uscito nell’ottobre 2015. Il nome dell’album può apparire criptico e, in effetti, è proprio questo l’intento dell’artista, che cercava «un titolo che fosse simile a “Forever”, il mio secondo lavoro, e che facesse intravedere il disco e non lo raccontasse. E poi quel “Pop” lo definisce molto bene, visto che si tratta di un album pop» (fonte: Radio Italia).

Aggiunge, per LaRepubblica.it, che «le parole giocano con pop, il concetto del disco, e up, nel senso di una spinta che va verso gli altri, verso l’alto». L’espressione pop-up riprende anche il nome di quei riquadri che a volte compaiono, tipicamente, durante la navigazione online recando pubblicità invasive, insomma inaspettato, “a sorpresa”: «volevo allontanarmi dai concetti, sia leggeri che profondi, che si trovano nei testi. Volevo che contenesse il concetto di sorpresa» (fonte: TV Sorrisi & Canzoni).

Luca è lo stesso?

Il titolo della canzone, ricorrente anche nel testo, sembra rimarcare il ritorno di Luca sul panorama della musica italiana. I suoi ultimi lavori musicali erano stati, infatti, l’album in studio “Senza titolo” del 2011 e l’album-raccolta “Fisico & politico” del 2013, contenente tre inediti. Se “Luca lo stesso” sia effettivamente un “grido” di ritorno, ce lo spiega Carboni nella succitata intervista per RadioItalia.it: «No, non ho mai lottato per essere il primo della classe, anche se ovviamente ci tengo che quello che faccio venga apprezzato.». Aggiunge: «Ogni piccolo capitolo della canzone è semplicemente una considerazione sull’amore. In più tocco qualche tema sociale che sento particolarmente mio».

Le contraddizioni dell’amore

Il testo della canzone, per citare il comunicato stampa della sua uscita sul sito ufficiale di Luca Carboni, «racconta i nostri giorni, un mondo dove la realtà è sempre più frammentata. Un testo a tratti ironico che attraverso immagini semplici e dirette fotografa le contraddizioni della nostra società, dal rapporto con gli altri al valore dei sentimenti, l’amore su tutto».

Il brano tocca diversi significati, i quali ruotano tutti attorno all’amore, alla bellezza e imprevedibilità della vita e, forse, ad un pizzico di nostalgia. «Sinceramente, man mano che la ascolto anch’io, ci scopro significati che non pensavo di aver espresso. Credo che sia il suo segreto: avevo questa idea di parlare di vari e contraddittori aspetti dell’amore, come l’amore per la patria può essere odio per i vicini («c’è chi ama la sua terra e i suoi confini ed è così patriottico / che sogna una patria senza vicini»), come sia possibile fare dei figli insieme e poi detestarsi («se i figli possono nascere lo stesso anche da due che si odiano / dimmi allora a cosa serve l’amore»), di come l’amore per gli animali possa escludere gli uomini («c’è chi ama gli animali e la natura ed è tanto sensibile / e sogna un mondo senza gli umani»)… Perché poi abbia questa forza è un mistero anche per me: c’è chi mi scrive, o mi ferma per strada e mi chiede spiegazioni, che non so dare».

Non solo la parola “amore” «può anche uccidere, può anche darmi la felicità»: può farlo anche un… disco. Luca ha infatti lanciato su Twitter l’hashtag #undiscopuòdarelafelicità qualche giorno prima dell’uscita dell’album, con chiaro riferimento al testo di “Luca è lo stesso”. «Perché questo hashtag? Perché mi ha dato felicità nel farlo e nell’ascoltarlo dopo. Un disco può avere una funzione sociale sul cuore delle persone», spiega sempre per RadioItalia.it.

Uno dei versi ricorrenti della canzone, «due ragazzi che si amano e chissà se siamo ancora così stupidi», è un’esortazione contemporaneamente ad abbracciare i cambiamenti del tempo e dell’età (e quindi anche di se stessi e degli altri), ma anche a non perdere mai ciò che si è stati nell’arco della propria vita, in quanto il nostro passato è vivo dentro di noi e continua ad influenzare ciò che siamo nel presente (e persino ad ispirare che possiamo ancora diventare). «È chiaro che ragazzo non lo sono più, ma quando dico “sono sempre Luca, lo stesso”, in fondo dico una cosa semplice: teniamo viva la fiamma del nostro amore» (fonte: LaStampa.it).

Il “bridge” del brano, cantato tutta d’un fiato, ha di nuovo come protagonista la parola “amore”, che in ogni contesto mantiene il suo grande potere: può essere sussurrata, urlata o, addirittura, scritta o digitata («sottovoce o gridata, digitata sul Web»), può essere non detta e sottintesa in un respiro («buttata dentro un respiro, respirato per te»), può essere espressa in qualsiasi lingua o in nessuna («con un altro accento, dentro il silenzio»). Può essere pronunciata in un contesto quotidiano («una domenica sera da te»), indifferentemente dal ruolo che si ha nella vita («detta coi piedi scalzi o sopra i tacchi più alti»); può essere sottoforma di segno o tatuaggio («tatuata sul petto») o sussurrata all’orecchio in un momento di intimità («che sfiora l’orecchio / sotto un cielo di stelle facciamo l’amore / tenendoci stretti io e te»).

Gli anni ’80 e la chitarra senza testa

Il video è un esplicito riferimento alla canzone del 1985 “Addicted to love”, del rocker Robert Palmer, anch’essa focalizzata sul tema dell’amore e, in particolare, sull’impossibilità di sfuggire a questo sentimento. Il video di entrambe le canzoni mostra il cantante in prima linea, affiancato da quattro mannequin che stanno chiaramente fingendo – ma con convinzione – di suonare ciascuna uno strumento, quasi meccanicamente.

Carboni spiega per RTL.it: «Mentre mixavamo in studio la canzone pensavo proprio al video di Robert Palmer perché “Luca lo stesso” è un brano molto elettronico e mi piaceva l’idea di avere una band che fosse solo simbolica. Non è un caso che si citino gli anni ’80 con il video del mio primo singolo. Lì affondano le radici della mia musica e della mia storia. Sono le radici di questo nuovo album, che arrivano fino a qui, per guardare il futuro». Al minuto 0:21 del video è possibile notare che una delle chitarre è “senza testa”, cioè manca la paletta (la parte sopra il manico). Questo tipo di chitarra, il cui marchio di produzione più conosciuto è Steinberger, è stato molto in voga proprio durante gli anni ’80.

La regia del video è stata affidata a Cosimo Alemà, direttore di moltissimi video di artisti celebri, mentre le quattro modelle sono Lisa Candeloro, Camilla Delai, Pasqualina Sanna e Caitlin Wilber.

[youtube id=”LPwb1kETSt4″]

“Addicted to love” (Robert Palmer)[youtube id=”XcATvu5f9vE”]

Leggi testo…  [expand]
Testo
LUCA LO STESSO

C’è chi ama la sua terra e i suoi confini ed è così patriottico
che sogna una patria senza vicini
e se i figli possono nascere lo stesso anche da due che si odiano
dimmi allora a che cosa serve l’amore, l’amore, l’amore

Lo sai questa parola che effetto che mi fa?
Detta piano o forte, detta ad un’altra velocità
può anche uccidere, può anche darmi la felicità
detta con un altro suono oppure con un’altra età
due ragazzi che si amano e chissà se siamo ancora così stupidi

Amami ancora adesso
Sono sempre Luca, lo stesso

C’è chi ama gli animali e la natura ed è tanto sensibile
e sogna un mondo senza gli umani
C’è chi pensa che l’amore debba andare solo a chi se lo merita
ma non conosce giustizia l’amore, l’amore

Lo sai questa parola che effetto che mi fa?
Detta piano, forte, detta ad un’altra velocità
può anche uccidere, può anche darmi la felicità
detta con un altro suono oppure con un’altra età
due ragazzi che si amano e vorrei fossimo ancora così stupidi

Amami ancora adesso
Sono sempre Luca, lo stesso
Amami ancora adesso
Sono sempre Luca, lo stesso

Sottovoce o gridata, digitata sul Web
buttata dentro un respiro, respirato per te
con un altro accento, dentro il silenzio
una domenica sera da te
detta coi piedi scalzi o sopra i tacchi più alti
tatuata sul petto, che sfiora l’orecchio
sotto un cielo di stelle, facciamo l’amore
tenendoci stretti io e te

Due ragazzi che si amano e chissà se siamo ancora così stupidi

Amami ancora adesso
Sono sempre Luca, lo stesso
Amami ancora adesso
Sono sempre Luca, lo stesso

Sottovoce o gridata, digitata sul Web
buttata dentro un respiro, respirato per te
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