Che “Maria Salvador” (Maria Salvatrice) non riguardi un’invocazione religiosa è chiaro, ma, ad approfondire la dichiarazione d’amore a lei dedicata nel ritornello («te quiero mi amor») dal rapper aretino Il Cile, ci pensa J Ax con i suoi versi.
Di questo brano sono state prodotte due versioni con testi leggermente diversi. In particolare, le ultime due strofe sono state modificate ai fini della riproduzione radiofonica (e per il video). La variazione del testo muta solo in parte il significato della canzone: nella versione originale le strofe incriminate vertono più sull’abitudine/trasgressione di J Ax nel fumare le canne, mentre in quella per radio vengono tirati in ballo – anche un po’ ironicamente – gli effetti potenzialmente benefici della cannabis in contrapposizione alle “vere droghe”, ad esempio l’ossessione per i gadget tecnologici.
J Ax, in questo post su Facebook del 27 aprile 2015, scrive a tal proposito: «[…] Ho cambiato una cosa nel testo nella “radio/video edit” non per censura o altre cazzate. Semplicemente visto che questa versione passerà in radio ho preferito mettere delle barre che sottolineassero l’utilizzo medico della Ganja (meaning) piuttosto che la mia ostinazione a fumarmela davanti al vicino finanziere (fronting)».
Entrambi i testi iniziano con la descrizione di una giornata-tipo qualsiasi, a partire dal momento di alzarsi («sveglia, suona») con il languore allo stomaco per la fame («buco in pancia»), al lasciare la propria stanza per preparare il caffè («scendo, moka») ascoltando nel frattempo un po’ di musica («radio») e, immancabilmente, fumando la prima canna del giorno.
Dopo aver provveduto alla pulizia personale («salgo, denti, doccia, barba»), nella canzone iniziano velati riferimenti ad una routine irrimediabilmente influenzata da tutte quelle abitudini che la società odierna ci porta ad avere, come il non riuscire a sedersi in bagno senza scorrere – spesso con fare assente – il proprio dispositivo, magari anche molto costoso e di moda («leggo l’iPhone sulla tazza»). Le notizie in evidenza, che siano riportate tramite uno smartphone o un giornale, sono infarcite di pubblicità che spingono al consumo («vendi, compra»), di news sull’andamento del sistema economico («Dow Jones, Nasdaq», due importanti indici della borsa americana), insomma di tutto ciò che abbia a che fare con i soldi («paga, tassa»), con i loro intermediari («broker») o con chi li dovrebbe gestire («banca»).
Dopo aver letto di «tanta gloria», espressione che potrebbe riferirsi – sempre in relazione alle notizie del giorno – sia al gossip di qualche personaggio famoso o, in generale, alla pomposità di certe notizie che infarciscono di gustose esagerazioni qualsiasi cosa accada, la conseguente considerazione è di «quanta ansia» tutte queste inutili amenità provochino nel lettore, il quale tuttavia le legge comunque.
La seconda strofa fa riferimento, probabilmente, a coloro che lasciano commenti sgradevoli e offensivi su Internet, non sappiamo se riferiti in generale o a se stesso. È così che, per sbarazzarsi di questi “nemici virtuali”, è sufficiente sminuire il loro presunto potere semplicemente spegnendo il pc («per non vedere il mio nemico basta chiudere il Mac»). Anzi, pardon, non il pc ma il Mac (o, più correttamente, l’iMac): un altro sottile riferimento – probabilmente negativo – all’azienda tecnologica Apple, dopo il succitato iPhone e, tra qualche strofa, anche l’iWatch (solo nella versione radio/video).
La filippica contro questo commentatore seriale continua con J Ax che, per prenderlo ulteriormente in giro, fa notare che «le sue tipe di cognome fanno tutte jpeg». JPEG è un formato di immagine digitale: di conseguenza, dire che le tipe di questo flamer (persona che incentiva una guerra digitale) sono in JPEG significa affermare non molto velatamente che tutte le ragazze con cui è venuto a contatto sono delle immagini, cioè delle foto di ragazze e non certo donne reali.
Tra una fumata e l’altra, tuttavia, lèggere i commenti avversi è quasi un’attività divertente («fumo e leggo i tuoi commenti, sì, però per divertirmi»), anche a costo di sembrare «ossessivo come un nerd». Nerd è un’espressione, con connotazione spesso negativa, che indica una persona appassionata in modo talmente intenso alla tecnologia (vengono compresi anche i videogiochi e, talvolta, persino i fumetti, alcuni film, serie tv e sitcom) da diventare essa tutto il suo mondo e influenzando negativamente le già carenti abilità sociali e di relazionarsi con l’altro sesso. Non sorprende dunque che, dopo aver parlato di nerd, J Ax faccia un riferimento a “The Big Bang Theory”, storpiandolo in The Big Bong Theory. Il bong, detto anche pipa ad acqua, è infatti una specie di pipa verticale fatta in vetro o altri materiali atta a fumare la marijuana o altre sostanze. “The Big Bang Theory” è invece una sitcom statunitense in onda dal 2007, molto celebre anche in Italia, che racconta le vicende di quattro ragazzi (Leonard, Sheldon, Rajesh e Howard) considerati, appunto, dei nerd. Nel video di “Maria Salvador”, mentre si nomina la sitcom, un ragazzo appare avere tra le mani un’enorme ampolla verde da chimico, riferimento al fatto che i quattro protagonisti della sitcom lavorano in campi afferenti la fisica e le scienze naturali.
A testimonianza di come i tempi odierni siano molto diversi rispetto al passato e più incentrati sulla frivolezza, J Ax nota che «i russi coi miliardi fanno shopping da Trussardi» (nota casa di moda italiana), sebbene una volta fossero dei temuti zar e non, come ora, degli zarri (sinonimo di tamarri). La critica, sebbene rivolta in questa sede ai russi, è probabilmente da estendere alla generale perdita di spessore, ai giorni nostri, della cultura e di tutto ciò che dovrebbe essere importante e “maestoso”.
Mentre ognuno cerca di di scavalcare l’altro e ci si rode d’invidia per chi è più ricco, più bello e più di successo («sono tutti presi male dall’invidia verso gli altri»), bisogna cercare di non farsi coinvolgere da tutta questa confusione, insomma «serve mantenersi calmi con il metodo Bob Marley», il celebre musicista giamaicano oggi associato spesso alla cannabis.
Subentra a questo punto il ritornello, cantato da Il Cile. Dopo l’accorato te quiero (ti amo) dedicato alla Maria, espressione gergale per indicare la marijuana, poche parole ribadiscono il tema centrale della canzone, cioè una sorta di declamazione della sostanza o, volendo, un’incitamento a legalizzarla. Insomma, una «tetraidro-rivoluzione», dove tetraidro è un’abbreviazione di tetraidrocannabinolo, comunemente detto THC, cioè il principale principio attivo della cannabis. Un gioco di parole fa sì che tetraidro possa essere inteso come te he traido, ovvero “ti ho portato” in spagnolo. Dunque: ti ho portato rivoluzione «tra le note di questa canzone».
Continua la piccola ode alla cannabis, ora quasi simbolo di pace contrapposta alla verde invidia che corrompe il mondo intorno a noi («non è verde soltanto l’invidia / che divora la società / ma è verde una foglia che vibra»), per poi lasciare che il ritornello si chiuda come fosse stato un piccolo inserto pubblicitario in mezzo alla canzone («piccolo spazio pubblicità»).
La strofa successiva si sposta nei contesti in cui J Ax scrive le sue canzoni, isolandosi da tutto ciò che c’è lì fuori e dai drammi («ignoro il mondo e la sua angoscia»), le cuffie alle orecchie («cuffia alta») mentre, metaforicamente, banna e blocca il resto del mondo. Pur concedendosi delle foto con la folla che lo acclama fuori, per tornare all’introspezione serve l’irrinunciabile canna («fuori dallo studio folla / foto, entra, rolla, canna»). È a questo punto che l’ispirazione lo coglie: la base della canzone spande le sue note, lui scrive, rilegge il pezzo e nota che si incastra perfettamente con la musica, insomma che spacca («base, scrivo, leggo, spacca»). Nel frattempo, chi lavora insieme a lui avverte l’aria pesante a causa del fumo («stylist, driver, segretaria / stanno male, cambia l’aria»).
Ma, a quanto pare, non è affatto clamoroso che J Ax faccia uso di cannabis: non è qualcosa che ama nascondere e, se volesse sembrare un bravo ragazzo, si ritroverebbe sulla celebre rivista statunitense People Weekly («se fossi ripulito avrei la mia faccia su People / però dovrei nascondere il mio vizio preferito»). J Ax tira in ballo quei cantanti omosessuali che nascondono il proprio orientamento, mentre lui non ha alcun problema a fare coming out (cioè a rivelare il proprio orientamento, in questo caso in riferimento alla marijuana) anche con polizia stessa («tipo cantante gay che fa l’etero incallito / invece ho fatto coming out persino con la Digos»).
Da qui in poi il testo originale differisce da quello in versione radio/video. Nel testo originale, J Ax include anche Finanza e Interpol tra gli enti che conoscono il suo “vizio” («sanno che fumo anche Finanza ed Interpol») e, subito dopo, muove una sottesa critica al sistema giudiziario italiano. Egli afferma, infatti, che gli enti di polizia o chi per loro «sanno anche che ho l’avvocato di Andreotti e Amanda Knox». J Ax conclude poi la propria arringa facendo notare che, sebbene si dica che la cannabis sia responsabile di problemi cerebrali («dici che mi fotte il cervello»), ciò non toglie che lui, pur fumando erba, sia riuscito ad avere «tre partite Iva, casa, barca, moto, Porsche».
Anche nella versione radiofonica e per video troviamo il tema della Porsche e dell’avvocato influente («con i risparmi io mi compro la Porsche / a me serve l’avvocato di Andreotti e Amanda Knox»). In più, J Ax aggiunge che una persona drogata non è soltanto colei che si fa di cannabis, bensì anche quella che resta in fila per tanto tempo dietro un negozio in attesa di acquistare il nuovo prodotto tecnologico del momento, in questo caso l’iWatch («sono drogati anche se dicono di no / quelli in fila da due giorni per il nuovo iWatch»).
Lì fuori, intanto, è una giungla: ognuno cerca di sopraffare l’altro, come animali («fuori giungla, azzanna, mangia / spingi, sputa, spacca, spalma»), rendendo il mondo un covo di mentitori, bugie e disonestà («menti, fotti, ruba, sgramma»). Il sentimento che ne scaturisce è l’odio verso tutti, quindi «serve canna».
Di nuovo, i due testi ora si diramano. In quello originale, J Ax pranza con la propria madre, poi apre la finestra e fuma di proposito sotto il naso di un finanziere che lo osserva, di modo da mostrare di non avere alcun timore («pranzo, mamma, vecchia, stanza, apro la finestra, canna / col vicino finanziere sul balcone che mi guarda / voglio che il quartiere veda bene chi comanda / così non mi nascondo e gliene fumo una in faccia»). Dopodiché se ne procura altra chiamando Uber, servizio di taxi privato, e facendosi portare a destinazione («bacio mamma, chiamo Uber, chiedo fumo, dice “vada”»), ma potrebbe contemporaneamente riferirsi all’applicazione statunitense “Eaze”, altresì detta “Uber for weed” (Uber per la cannabis, proprio in riferimento alla ditta di taxi), che permette, negli USA, di ordinarla a scopi medici direttamente a casa propria. Dopo averne fumate un po’ («me ne schiumo almeno un paio, prima di arrivare a casa»), il transitare dinnanzi ad un posto di blocco non lo preoccupa («passo in fronte ad un controllo con paletta sollevata»), giacché chi sta su un’auto importante («ma io sto su un’auto blu e mi aprono la strada») è privilegiato e non rischia alcunché (si tratta, naturalmente, di un’altra critica velata).
Nella versione per radio e per video, J Ax racconta invece di avere un’anziana vicina che, probabilmente, non si rende conto del fatto che lui ha in casa un’intera piantagione e va persino ad annaffiarla al posto di lui («alla vicina che l’annaffia quando vado via in vacanza»). Avendole detto che si tratta di un nuovo rosmarino dall’Olanda, la vicina la utilizza in cucina per il pranzo pasquale («e lei ha fatto la pasta per il pranzo di Pasqua») e la porta persino in parrocchia («l’ha portata alla parrocchia, se la sono scofanata»), facendo andare il prete su di giri e rendendo la nonna provetta ballerina di twerk, un tipo di danza considerata sessualmente provocante in quanto implica determinati movimenti del bacino («così il prete ha messo i dischi e la nonna twerkava»). Inoltre la vicina, utilizzando questa miracolosa sostanza, ha anche «curato i reumatismi e depressione a sua cognata». Insomma, tutte queste situazioni pseudo-surreali portano ad un’unica conclusione: si tratta solo di un sogno, perché socialmente tutto questo non verrebbe accettato, essendo la cannabis una sostanza attualmente illegale in Italia («apro gli occhi, è solo un sogno, da noi è ancora vietata»).
I primi versi dell’ultima strofa («ogni vizio una condanna / ciò che ami poi t’ammazza») ricordano in qualche modo la frase «trova ciò che ami e lascia che ti uccida» («find what you love and let it kill you») attribuita allo scrittore Charles Bukowski, sebbene la paternità sia in realtà argomento di controversia. J Ax contrappone poi il colore nero del fumo della canna (probabilmente sta fumando una varietà di hashish tipicamente di colore nero chiamata Black bombay) al bianco di una dama («fumo nero, dama bianca»). Dama bianca è la traduzione dell’inglese «white lady» ed è un’espressione “nascosta” per riferirsi alla cocaina. Dama Bianca è anche il modo in cui è stata chiamata dai media una donna, Federica Gagliardi, che nel 2010 aveva accompagnato Silvio Berlusconi al G8 in Canada e che, a marzo del 2014, era stata fermata con addosso un ingente quantitativo di cocaina (fonte: ilfattoquotidiano.it).
Dopo aver cenato a suon di «rete 4, pasta, grappa», J Ax trova la propria donna in stanza («ma entro in stanza, lei già calda») e consumano un rapporto, ma senza dimenticare la solita canna alla fine («via la gonna, maglia, tanga / suda, grida, birra, canna»). La guerra (forse contro il mondo o contro le battaglie di ogni giorno) è vinta: non resta che festeggiare con un’altra canna e poi a nanna.
Il video di “Maria Salvador” è stato girato a Milano e consta (almeno apparentemente) di un’unica ripresa continua.
[youtube id=”Yrtpl9aDDrk”]
[expand title=Testo]MARIA SALVADOR
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Sveglia, suona, buco in pancia
Scendo, moka, radio, canna
salgo, denti, doccia, barba
leggo l’iPhone sulla tazza
Vendi, compra, Dow Jones, Nasdaq
paga, tassa, broker, banca
tanta gloria, quanta ansia
stacco, basta, sbatta, canna
Per non vedere il mio nemico basta chiudere il Mac
le sue tipe di cognome fanno tutte jpeg
Fumo e leggo i tuoi commenti, si, però per divertirmi
ossessivo come un nerd, The Big Bong Theory
I russi coi miliardi fanno shopping da Trussardi
una volta erano zar, sono diventati zarri
Sono tutti presi male dall’invidia verso gli altri
Serve mantenersi calmi con il metodo Bob Marley
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Tetraidro rivoluzione
tra le note di questa canzone
Non è verde soltanto l’invidia
che divora la società
ma è verde una foglia che vibra
piccolo spazio pubblicità
Ignoro il mondo e la sua angoscia
cuffia alta, banna, blocca
Fuori dallo studio folla
foto, entra, rolla, canna
Base, scrivo, leggo, spacca
Cuffia, canto, ascolto, canna
Stylist, driver, segretaria
stanno male, cambia l’aria
Se fossi ripulito avrei la mia faccia su People
però dovrei nascondere il mio vizio preferito, tipo
cantante gay che fa l’etero incallito
invece ho fatto coming out persino con la Digos
Sanno che fumo anche Finanza ed Interpol
sanno anche che ho l’avvocato di Andreotti e Amanda Knox
Dici che mi fotte il cervello, per adesso ho
tre partite Iva, casa, barca, moto, Porsche
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Tetraidro rivoluzione
tra le note di questa canzone
Non è verde soltanto l’invidia
che divora la società
ma è verde una foglia che vibra
piccolo spazio pubblicità
Fuori giungla, azzanna, mangia
spingi, sputa, spacca, spalma
menti, fotti, ruba, sgramma
odio tutti, serve canna
Pranzo, mamma, vecchia stanza, apro la finestra, canna
Col vicino finanziere sul balcone che mi guarda
voglio che il quartiere veda bene chi comanda
così non mi nascondo e gliene fumo una in faccia
Bacio mamma, chiamo Uber, chiedo fumo, dice “vada”
me ne schiumo almeno un paio, prima di arrivare a casa
Passo in fronte ad un controllo con paletta sollevata
ma io sto su un’auto blu e mi aprono la strada
Ogni vizio una condanna
ciò che ami poi t’ammazza
fumo nero, dama bianca
rete 4, pasta, grappa
Ma entro in stanza, lei già calda
via la gonna, maglia, tanga
suda, grida, birra, canna
guerra vinta, canna, nanna
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Tetraidro rivoluzione
tra le note di questa canzone
Non è verde soltanto l’invidia
che divora la società
ma è verde una foglia che vibra
piccolo spazio pubblicità
Oh Maria Salvador (Oh Maria Salvador)
te quiero mi amor (te quiero)
(tra le note di questa canzone)
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor (te amo)[/expand]
[expand title=”Testo versione radio/video”]MARIA SALVADOR
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Sveglia, suona, buco in pancia
Scendo, moka, radio, canna
salgo, denti, doccia, barba
leggo l’iPhone sulla tazza
Vendi, compra, Dow Jones, Nasdaq
paga, tassa, broker, banca
tanta gloria, quanta ansia
stacco, basta, sbatta, canna
Per non vedere il mio nemico basta chiudere il Mac
le sue tipe di cognome fanno tutte jpeg
Fumo e leggo i tuoi commenti, si, però per divertirmi
ossessivo come un nerd, The Big Bong Theory
I russi coi miliardi fanno shopping da Trussardi
una volta erano zar, sono diventati zarri
Sono tutti presi male dall’invidia verso gli altri
Serve mantenersi calmi con il metodo Bob Marley
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Tetraidro rivoluzione
tra le note di questa canzone
Non è verde soltanto l’invidia
che divora la società
ma è verde una foglia che vibra
piccolo spazio pubblicità
Ignoro il mondo e la sua angoscia
cuffia alta, banna, blocca
Fuori dallo studio folla
foto, entra, rolla, canna
Base, scrivo, leggo, spacca
Cuffia, canto, ascolto, canna
Stylist, driver, segretaria
stanno male, cambia l’aria
Se fossi ripulito avrei la mia faccia su People
però dovrei nascondere il mio vizio preferito, tipo
cantante gay che fa l’etero incallito
invece ho fatto coming out persino con la Digos
Con i risparmi io mi compro la Porsche
a me serve l’avvocato di Andreotti e Amanda Knox
Sono drogati anche se dicono di no
quelli in fila da due giorni per il nuovo iWatch
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Tetraidro rivoluzione
tra le note di questa canzone
Non è verde soltanto l’invidia
che divora la società
ma è verde una foglia che vibra
piccolo spazio pubblicità
Fuori giungla, azzanna, mangia
spingi, sputa, spacca, spalma
menti, fotti, ruba, sgramma
odio tutti, serve canna
Pranzo, mamma, vecchia stanza, apro la finestra, canna
alla vicina che l’annaffia quando vado via in vacanza
ho detto “questo è un nuovo rosmarino dall’Olanda”
e lei ha fatto la pasta per il pranzo di Pasqua
L’ha portata alla parrocchia, se la sono scofanata
così il prete ha messo i dischi e la nonna twerkava
ha curato i reumatismi e depressione a sua cognata
apro gli occhi, è solo un sogno, da noi è ancora vietata
Ogni vizio una condanna
ciò che ami poi t’ammazza
fumo nero, dama bianca
rete 4, pasta, grappa
Ma entro in stanza, lei già calda
via la gonna, maglia, tanga
suda, grida, birra, canna
guerra vinta, canna, nanna
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor
Tetraidro rivoluzione
tra le note di questa canzone
Non è verde soltanto l’invidia
che divora la società
ma è verde una foglia che vibra
piccolo spazio pubblicità
Oh Maria Salvador (Oh Maria Salvador)
te quiero mi amor (te quiero)
(tra le note di questa canzone)
Oh Maria Salvador
te quiero mi amor (te amo)[/expand]