Non c’è è il primo brano scritto da Einar, ben prima di far parte di Amici 17, tramite cui ha avuto la possibilità di pubblicarlo e dargli voce in radio.
Parla della sua vita passata, di sentimenti traditi e voglia di ricominciare, sia con se stesso che con la persona a cui la traccia è dedicata.
Il testo potrebbe essere rivolto a una qualsiasi figura femminile, ma potrebbe trattarsi della sua fidanzata.
Controllo nella stanza ma non c’è
quella tua coperta e l’odore di te.
Apro la finestra e vedo che
tutta quella luce più non c’è.
Ciò che non c’è è la ragazza. Sta rivivendo il ricordo di casa sua, quando viveva una vita felice insieme a lei.
Rivive il proprio ambiente, la propria casa, che rammenta come un luogo luminoso in cui per lui esisteva la felicità.
Tutto sembra diverso ora che, irrompendo tramite il ricordo in questa stanza, si rende conto che è vuota. Mancano la coperta con la quale la sua lei si copriva e lasciava il suo profumo.
Apre la finestra e, malgrado entri la luce del sole, quest’ultima non riesce a illuminare lì dove l’assenza della sua lei ha lasciato un vuoto.
E ricordo la scuola, le scarpe di moda,
tu che mi baci vestita di rosa,
un sorriso d’incanto, le labbra d’argento,
tu che mi baci e danzi nel vento.
Si sofferma sulle proprie memorie: ricorda il periodo scolastico, rappresentando un bacio scambiato tra i banchi.
Lei è vestita bene e, in particolare, lui viene colpito da un vestito rosa che ancora ricorda.
Descrive le labbra di lei, luminose come l’argento perché aveva il sorriso sulle labbra. La vede poi andar via leggiadra, come se danzasse nel vento.
Ora cosa c’è di te?
Una fotografia e un ricordo dentro me.
Dopo questo vivido flashback egli torna alla realtà, alla sua tristezza, domandandosi cos’è rimasto della gioia del passato.
Ciò che resta nel presente è una fotografia e il ricordo che, ovviamente, non lo abbandonerà mai.
Ma io corro nel vento, sfido il mio tempo,
e le mie note non muoiono dentro.
Continua a cercare la propria strada, cercando di trarre beneficio da tutto ciò che la vita gli offre, riferendosi alla sua passione più grande: il canto.
Cerca di manifestarlo, portarlo su di un palco e farlo conoscere fuori, anche tramite le proprie note (le sue canzoni).
Non si limita a cantare ma canta se stesso: le note di cui parla sono le sue storie personali o, comunque, racconti che lo identificano.
Ora c’è luce, ritrovo me stesso
e la mia vita riparte da adesso.
Dopo questo periodo buio della vita, si rende conto di non poter rimanere ancorato soltanto ai ricordi: deve andare avanti e trovare quella luce e quella forza per ripartire e conquistare la serenità d’animo.
Parlami di te ancora,
basta solo una parola.
Tuttavia, al solo risentire la voce di lei, torna a desiderare di vivere ancora tutto quello che gli è mancato, che non ha vissuto.
Desidera sapere di lei, avere informazioni, essere aggiornato su come sta vivendo, sapere come sta.
Non sono tanto i racconti a interessarlo, quanto, piuttosto, risentirne la voce anche solo per un momento.
Sorrido, ti guardo, mi vedi,
ho voglia di baciarti ancora.
Rivedere la persona cara gli suscita un sorriso, un senso di felicità.
Non le toglie gli occhi di dosso perché cerca di riempire quei vuoti che non gli hanno consentito di poter vivere pienamente questa figura affettiva. Ha voglia di baciarla esattamente come si ricorda che faceva un tempo.
Parlami di te adesso,
ora che sei qui da sola.
Cerca di conoscere tutto ciò che la riguarda, quasi a voler fare di fretta nel breve tempo che lei resterà da sola con lui, prima di dover tornare alla propria vita.
Sorridi, mi guardi, ti vedo,
ricominciamo ancora.
Questo scambio di sguardi e sentimenti li unisce e fa sì che si vedano dentro entrambi, nella loro interiorità.
Ognuno vede dentro l’altro, come se si scoprissero per la prima volta a distanza di tempo.
Si danno dunque una finalità: quella di ricominciare daccapo.
Dimentichi del passato, cercano di riprendere di nuovo in una condizione sì diversa, ma felice.