Brano dell’album “Mondovisione”, “Per sempre” è un omaggio al proprio vissuto, al cinema e, forse, anche alla fortunata canzone “Certe notti”, visto il numero di targa (2508) dell’auto, una Lancia Augusta Berlina del 1935, che compare nel video. 25/08 è infatti il “compleanno” del suddetto brano, festeggiato simbolicamente da Ligabue in questo post su Facebook.
Così come le altre tracce dell’album, anche Per sempre racconta di un ampio spaccato di vita del cantante, toccando figure importanti della propria storia, quali il padre, la prima fidanzata e la madre. Contemporaneamente, il video dipinge le parole della canzone in “chiave d’epoca”, mostrando i personaggi citati come i protagonisti di un vecchio film, con tanto di set di ripresa intorno.
Vediamo, nel video, Luciano entrare in un cinema vuoto ed assistere al breve countdown (classica caratteristica delle pellicole antiche) di inizio film. Ritroveremo questa scena al contrario (Ligabue che esce dal cinema) alla fine del video, ma questa volta farà parte del film stesso, infatti il cantante è ancora seduto – da solo – tra il pubblico e sta continuando a guardare il film della propria vita (cioè della canzone), comprensivo di se stesso che esce dalla sala. Solo allora la pellicola si concluderà, con Ligabue “del presente” che sembra riflettere su ciò che ha visto e vissuto.
La prima strofa racconta del papà, che si occupava di educarlo: a tratti con modi più duri («Mio padre che mi spinge a mangiare / e guai se non finisco»), al tempo stesso protettivo («Il bambino più grande mi mena / davanti a tutti gli altri / Lui che passa per caso mi salva») ma, contemporaneamente, aspro se il figlio non sapeva farsi valere con gli altri («e mi condanna per sempre»). Il testo continua ricordando i momenti dei pasti in cui era presente anche il padre, chino sul piatto, quindi forse apparentemente schivo o silenzioso («Mio padre di spalle sul piatto / si mangia la vita»), quando poi, nei momenti opportuni, si lasciava invece andare alla gioia («e poi sulla pista da ballo / fa un valzer dentro il suo nuovo vestito»).
Il ritornello riflette sulla prerogativa dell’essere umano di portare con sé tutto il bagaglio della propria vita, tutti i ricordi, tutto il proprio trascorso, «per sempre». Ironicamente, chiede: «cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo»? Ogni momento della propria esistenza è impresso dentro di sé e la propria storia; ciò che si è vissuto non si può cambiare, «rimane lì piantato eternamente».
La scena del video si sposta ora su una fanciulla che si incontra con un guerriero (forse dell’antica Roma), e la canzone racconta di una ragazza spensierata e timida («e lei che non si lascia afferrare / si piega indietro e ride»), della quale il protagonista si è innamorato («e lei che dice quanto mi ama / e io che mi fido»). Si intuisce che si tratta della sua prima fidanzatina dai versi «e lei che mi toccava per prima / la sua mano bambina», mentre «vuole che le giuri qualcosa / le si gonfia una vena» fa pensare alle promesse piene d’emozione che ci si scambia con qualcuno, in particolar modo quando si è adolescenti.
I versi successivi parlano forse di un’altra donna, più audace, sicura di sé («e lei che era troppo più forte / sicura di tutto»), che ha invece lasciato il protagonista con un ultimo addio, voltandosi di profilo senza quindi guardarlo negli occhi («e prima di andarsene mi dà il profilo / con un movimento perfetto»).
L’ultima strofa rievoca il ricordo della madre che, mentre si occupava del papà del cantante preparandogli la cena, cantava le canzoni di Sanremo (Ligabue ha partecipato come ospite a Sanremo 2014 proprio con la canzone Per sempre) e lo incoraggiava sul buon esito delle loro vicende («carezza la testa a mio padre / gli dice “vedrai che ce la faremo”»).
In un post su Facebook del 7 febbraio 2014, Ligabue anticipa, tra le altre cose, che il videoclip di questa canzone verrà girato a Cinecittà. Nel video compare l’insegna di un locale recante la scritta «A. Robson Cakes». Robson’s Cakes ‘n’ Bakes è un negozio di dolci che si trova a Stanley, in Inghilterra.

PER SEMPRE
Mio padre che mi spinge a mangiare
e guai se non finisco
Mio padre che vuol farmi guidare
mi frena con il fischio
Il bambino più grande mi mena
davanti a tutti gli altri
Lui che passa per caso mi salva
e mi condanna per sempre
Mio padre di spalle sul piatto
si mangia la vita
e poi sulla pista da ballo
fa un valzer dentro il suo nuovo vestito
Per sempre
Solo per sempre
Cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo
Per sempre
Solo per sempre
C’è un istante che rimane lì piantato eternamente
E lei che non si lascia afferrare
Si piega indietro e ride
E lei che dice quanto mi ama
e io che mi fido
E lei che mi toccava per prima
La sua mano bambina
Vuole che le giuri qualcosa
Le si gonfia una vena
E lei che era troppo più forte
sicura di tutto
E prima di andarsene mi dà il profilo
con un movimento perfetto
Per sempre
Solo per sempre
Cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo
Per sempre
Solo per sempre
C’è un istante che rimane lì piantato eternamente
Per sempre
solo per sempre
Mia madre che prepara la cena
cantando Sanremo
Carezza la testa a mio padre
Gli dice “vedrai che ce la faremo”
Per sempre
Solo per sempre
Cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo
Per sempre
Solo per sempre
C’è un istante che rimane lì piantato eternamente
Per sempre
Solo per sempre