Questo brano sancisce la prima collaborazione tra due amici, Sangiovanni e Madame, entrambi di Vicenza, che si sono conosciuti qualche anno fa e tra i quali si è instaurato un profondo affetto.
Di questa amicizia Sangiovanni dice:
«Be’ è stata la prima persona a credere in me e avvicinarmi alla musica. È sempre stata vicino a me, ad oggi le cose che so fare me le ha passate lei. Mi ha insegnato tante cose, mi ha aiutato a crescere tanto e ad essere una persona migliore. È una grande amicizia la nostra, lei passa delle cose a me io passo delle cose a lei».
—SangiovanniFonte: Radio Deejay
Dopo l’entusiasmo per il meritato e vorticoso successo, ecco che alcuni nodi esistenziali vengono al pettine. È quello che sembra voler esprimere il testo di questo brano, dal titolo Perso nel buio, interpretato da Sangiovanni e la rapper Madame.
Sulla scelta del titolo della canzone, Sangiovanni ha dichiarato:
«[…] l’ho intitolato Perso nel buio in modo tale che le persone che un giorno si sentono così, che si sentono così in un periodo o un momento della loro vita, possano ascoltarsi il pezzo e farlo amico».
—SangiovanniFonte: Radio Deejay
I due artisti, entrambi giovanissimi, sono stati travolti dal trionfo molto presto e confessano i loro dubbi, i cambiamenti e le sensazioni che questo provoca su di loro.
Si completano in questa canzone per la fragilità di uno e la maturità dell’altra, la quale, avendo assaporato l’ebrezza del successo prima di Sangio, si sente un po’ più pronta a dispensare suggerimenti su come affrontare gli effetti di tanta impetuosa trasformazione nelle loro vite.
Sangio ci ha conquistato per la sua musica fresca e giovanile, per i suoi scritti fluidi, quasi spensierati. In questa canzone, invece, appare introverso, più intimo, intento a leggere dentro di sé, e lo fa coadiuvato dalla sua amica Madame, con la quale condivide queste sue riflessioni, sperando di poter trovare il giusto confronto e un adeguato conforto.
Sangio confessa che:
«Non è facile mettersi a nudo e raccontare di sé a tutti senza un filtro, come su Instagram. […] La mia verità sui pezzi c’è sempre, in maniera diretta, Madame scrive molto a immagini, usa delle metafore, io invece scrivo proprio di ciò che accade».
—SangiovanniFonte: Radio Deejay
Vedo
la rabbia
nei tuoi occhi quando mi guardi.
A volte è meglio
lasciarsi andare per volersi bene.
Sangiovanni inizia a rappresentare le sue difficoltà nella nuova veste di cantante di successo. Non riesce ancora a riconoscersi in un contesto che lo assorbe totalmente, in cui si è visto catapultato forse troppo velocemente.
Questo gli ha impedito di poter somatizzare il cambiamento repentino, creandogli un tunnel emotivo dal quale non riesce da solo a venire fuori.
Ti ho salutata
dal treno
con la mano,
piangevi,
piangevo
pure io.
Quando descrive il saluto dal treno e il pianto sommesso, sembra riferirsi alla sua spensieratezza che ora, obbligato dalla sua notorietà, ha dovuto in parte sottacere.
Ora piove dal cielo sul vetro:
non credo
che io possa dirti addio.
E quando il pianto sembra una pioggia incessante sul vetro, sembra dire a se stesso che non intende rinunciare a quella condizione che lo rendeva felice, alla serenità e leggerezza che aveva e che si dovrebbe avere soprattutto in giovane età.
Sono perso nel buio
e non trovo la luce,
sono dentro ad un loop:
nei pensieri miei
ci sei sempre tu.
Ammette di sentirsi perso, senza via d’uscita, e cerca conforto nell’amica di sempre, Madame, la persona sulla quale sa di poter contare, che ha sempre nei suoi pensieri e che gli fa sentire la sua vicinanza, che gli racconta le proprie esperienze cercando di allontanarlo da quel circolo vizioso in cui sembra essere precipitato.
Ma quanto tempo perdi a pеnsare a chi devi essere?
È solo un gioco a perdere lo zelo di chi sei.
Fanno a gara per bruciarti
e poi giocare con la cenere.
A questo punto del testo interviene Madame, come se si trovassero l’uno al cospetto dell’altra. Rivolgendosi a Sangiovanni, dimostrando la sua esperienza e maturità – propria di chi ha già vissuto quello scompiglio interiore – lo riprende facendogli rilevare che deve smetterla di perdere tempo a rimuginare su cosa essere e su cosa fare.
Lo esorta a viversi il momento: qualunque cosa farà sarà comunque oggetto di critiche e giudizi. Non sarà certo il tormento che lo assale a rendergli la vita più o meno complicata: le cose vanno da sé, proprio com’è successo a lei quando ha dovuto affrontare le stesse paure di Sangio.
Sono bambini in spiaggia con i castelli di sabbia
e io non voglio giustamente solo esistere per te,
essere la tua ragione di vita.
Ti presterei le ali per fuggire ai temporali
e ritrovare un’uscita.
Le similitudini ai castelli di sabbia sembrano rappresentare l’effimero, ciò che passa in fretta e che presto tornerà come prima. Lei gli sarà sempre accanto e lo sosterrà come solo una vera amica sa fare, ma dev’essere lui e solamente lui a trovare la forza di venire fuori da quell’impasse. Lei non può e non vuole impedirgli di fare le proprie esperienze.
Forse sei solo in quella parte del mondo
di chi forse in fondo
non aveva torto e non gli han dato ragione,
di chi non ha un contorno
ma infiniti colori,
Lo sprona a trovare un cammino luminoso, colorato, senza contorni e dunque senza confini.
di chi non dà un ascolto
perché ha troppo rumore.
Questo è
tutto ciò
che voglio amare di te.
Lo invoglia a raggiungere quell’equilibrio minato dallo smarrimento, una stabilità che vuole tornare ad avere e che vuole ancora apprezzare.
E se ti perdi nel buio
e non trovi la luce,
vieni a chiedermi aiuto:
sono sempre qui,
sono qui con te.
E quando fuori fa buio,
segui sempre la luna,
esci fuori dal loop:
io son sempre qui,
qui vicino a te.
Il brano si conclude con una dichiarazione di affetto e protezione reciproca: ci saranno sempre l’uno per l’altra e viceversa, continueranno a sostenersi e a fondere le loro esperienze così da farne tesoro e superare insieme quei momenti bui che probabilmente torneranno, ma che ora sapranno affrontare al meglio e sempre vicini.
Il video si articola e si muove all’interno di spazi chiusi dai colori profondi: si passa dal buio al viola in tutte le sue sfumature, per poi aprirsi su una sorta di finestra sul mondo, che mantiene le nuance del violetto più chiaro: una finestra che lascia spazio alla libertà, come se si dissipasse il senso di oppressione.
Sangiovanni si rialza da terra, guarda verso la luce di quella finestra senza imposte. Che sia al chiuso è evidente dalla grande turbina che serve per poter avere aria in un ambiente privo di ossigeno.
Messaggia con qualcuno: sicuramente chiede aiuto alla sua amica Madame alla quale si rivolge per avere sostegno e consigli.
E, mentre è intrappolato tra fasci di luce che sembra lo imprigionino senza sbarre, entra in scena la sua amica del cuore, quell’unica persona alla quale sa di potersi rivolgere e dalla quale sa di poter avere tutto l’appoggio di cui ha bisogno.
Le racconta le sue sensazioni, dei demoni che lo rincorrono (come quelle figure nere che corrono nel video) e dei quali non riesce a liberarsi.
Cosa che, dopo i consigli di lei, riesce a fare: si spoglia delle sue inquietudini, si aggrappa più volte alla mano di Madame che gli rimane accanto per dargli aiuto. Grato di tutto quello che lei riesce a donargli, l’abbraccia con grande affetto e gratitudine suggellando un’amicizia destinata a durare nel tempo.