La rosa nera, come ben noto, è simbolo di malinconia, disillusione e morte. Allo stesso tempo, però, la rosa di per sé mantiene il suo buon profumo, per cui si accostano anche sentimenti di bellezza e speranza.
Forse è proprio con un flebile soffio di speranza che si snoda questa canzone, in cui Gué Pequeno si rivolge alla sua amata che, ormai, sembra essersi definitivamente allontanata da lui. Nel testo, egli le dichiara come questo distacco sia stato generato dalla sincerità di lui che, avendole «detto cose vere», avrebbero spinto lei a considerarlo addirittura un «bastardo di mestiere».
Tutta questa tristezza ha portato il cantante a colmare la propria solitudine, al quale si è ormai abituato, attraverso l’alcool; gli «stormi di oche grigie che mi scolo», infatti, si riferiscono alla Grey Goose («oca grigia» per l’appunto), una marca di vodka. La fanno da padroni anche l’insonnia e il fumo («questa notte è insonnia, credi stia una bomba / Invece insomma, fumo fuori dalla norma»); di quest’ultimo egli cerca di intrepretare ogni anello nell’aria, tanto che, se finisce ciò che ha da fumare, la vive come una grande perdita («se finisco da fumare è un lutto»). Non manca neanche «un fiume [di lacrime] come l’Orinoco». Quest’ultimo è il secondo corso d’acqua più copioso dell’America Meridionale (dopo il Rio delle Amazzoni), oltre che il fiume vicino alla cui foce naufragò Robison Crusoe.
Serpeggia il timore che sia qualcun altro a prendere il suo posto («Credi che mi rimpiazzerai con lui? / Sei seria credi che sia meglio lui?»), finendo per sbarrargli ogni altra possibilità attraverso il controllo («sempre col telefono in mano finché poi / sarà lui che controllerà noi», sebbene qui non sia chiaro se con «lui» ci si riferisca all’altro o al cellulare stesso). Ormai il cantante è convinto che lei metaforicamente lo ucciderebbe, e glielo dice chiamandola «Nikita»; il riferimento è probabilmente alla killer Nikita dell’omonimo film del 1990 con regia di Luc Besson, ispirato a sua volta dalla canzone omonima di Elton John.
È stata prodotta di questa canzone una versione unplugged al pianoforte (+ voce), reperibile a questo link.
Tu pensi di sapere tutto
ma tu no, non sai niente di me
Se finisco da fumare è un lutto
io che scappo un po’ fuori da me
Tu sei fuori di te perché ti ho detto cose vere
Tu sei fuori di te io ti ho portato rose nere
Sono talmente solo che ho imparato a farmi compagnia da solo
a rassegnarmi, sono stormi di oche grigie che mi scolo
come divinità egizie ho la testa da bestia ed un corpo da uomo
Ti dedicherei un assolo ma non so suonare
Ti regalo un usignolo, io non so cantare
E piango un fiume come l’Orinoco, mandami una foto
Vorrei farti posto nel mio cuore ma fa troppo freddo è vuoto
Questa notte è insonnia, credi stia una bomba
Invece insomma, fumo fuori dalla norma
Sbuffo in aria nella stanza poi ne interpreto ogni forma
Resto qua che ti senti al sicuro e ci scordiamo che siamo senza futuro
Ed ora sono fuori dalla tua vita
ma dentro la tua testa e tu vuoi uccidermi Nikita
Credi che mi rimpiazzerai con lui?
Sei seria credi che sia meglio lui?
Ti han detto che sono un bastardo e
lo faccio di mestiere
Non so nemmeno io perché
che cosa mi succede
Volevo anche scusarmi sì
una di queste sere
Ma ti ho portato solo rose nere
Sei seduta con quelle tue amiche
a parlare male anche di me
Affondi la cannuccia nel bicchiere
come se mi accoltellasi e
Io sono in fase di rollaggio come sull’aereo
e non è il personaggio, son così davvero
So che me ne sono andato a maggio ma dentro allo stereo
resto fino al prossimo passaggio finché sarò etereo
Questo liquore finiamolo
Questo amore ridefiniamolo
su un pianoforte in mogano
monogamo era il diavolo
sempre col telefono in mano finché poi
sarà lui che controllerà noi
Non lo faccio apposta a essere senza gloria
Siamo io e te che siamo senza storia
Parli di crisi ma è respiratoria
Se mi ami scappo dalla sparatoria
Ti han detto che sono un bastardo e
lo faccio di mestiere
Non so nemmeno io perché
che cosa mi succede
Volevo anche scusarmi sì
una di queste sere
ma ti ho portato solo rose nere
Tu pensi di sapere tutto
ma tu no, non sai niente di me
Se finisco da fumare è un lutto
io che scappo un po’ fuori da me
Tu sei fuori di te perché ti ho detto cose vere
tu sei fuori di te io ti ho portato rose nere
Ti han detto che sono un bastardo e
lo faccio di mestiere
Non so nemmeno io perché
che cosa mi succede
Volevo anche scusarmi sì
una di queste sere
ma ti ho portato solo rose nere
Ti han detto che sono un bastardo
lo faccio di mestiere
E non so nemmeno io perché
che cosa mi succede
Volevo anche scusarmi sì
una di queste sere
ma ti ho portato solo rose nere
ma ti ho portato solo rose nere
Video
Video (versione Unplugged pianoforte + voce)