Sebbene questo brano si presti a essere interpretato come un addio dopo essere stati lasciati, il vissuto personale dell’artista rimanda invece al rapporto conflittuale con la madre e al peso che le scelte di quest’ultima hanno avuto sulla sua vita.
Il tema è un filo conduttore anche del brano Non c’è.
La canzone si presta allo stato d’animo dell’artista nonostante sia stata scritta per lui dal cantautore Daniele Magro, per il quale «scrivere è come fare un regalo a qualcuno» (fonte: Recensiamo Musica).
Incaricato di realizzare un pezzo per il noto talent Amici, di cui Einar è concorrente nella 17a edizione, Magro dice che:
Tendo a entrare in relazione con i ragazzi per prendere spunto attraverso le loro esperienze e scrivere con loro e per loro. Salutalo da parte mia di Einar è partito proprio da questa relazione. È stata una scelta umana lavorare con lui. (fonte: Newsic)
L’hai nascosta bene
questa parte tua
tanto che adesso quasi
non ti riconosco
La canzone inizia con un sommesso grido di protesta verso una persona cara, un modo per manifestarle la propria amarezza.
Il protagonista si rende conto di aver scoperto un lato di questa persona che non conosceva: un cinismo, un’indifferenza e un distacco per lui inaspettati.
Ci fosse luce
in fondo a questa galleria
adesso non riuscirei
a vedere
Se anche ora ci fosse uno spiraglio di luce in fondo al buio, l’artista non riuscirebbe comunque a scorgerlo. La realtà desolante dell’abbandono, che ha ormai preso il sopravvento, oscura qualsiasi cosa bella possa essere mai rimasta.
e tu non saresti
più un confine
o almeno la metà
solo la metà
Anche se lei tornasse, non sarebbe più un ostacolo psicologico alla realizzazione dei sogni del protagonista, poiché il suo abbandono non ha più lo stesso peso straziante di prima.
O, perlomeno, lo sarebbe a metà.
E a chi verrà dopo
racconterai i giorni
Mancate promesse
partenze e ritorni
Le scelte di vita di lei non hanno tenuto conto della presenza chi si scrive, il quale si sente messo da parte.
Quel rapporto di confidenza, fatto di promesse che magari non venivano nemmeno mantenute, comprensivo di allontanamenti e riavvicinamenti, era comunque una forma di condivisione tra i due, mentre adesso tutto ciò manca.
Ti scorderai il petto
dove appoggiavi stanca
la faccia delusa
dall’ennesimo inganno
La destinataria di questa canzone racconterà le proprie cose e pensieri ad altri, avendo estromesso il cantante dalla propria vita.
Si è dimenticata che lui era il proprio punto di riferimento quando, delusa, gli si stringeva al petto con il viso stanco e amareggiato, a cercare conforto.
E prenderò colpe
restando innocente
Probabilmente lei gli imputava i risultati deludenti delle proprie scelte di vita, pur non meritandosi lui la colpa.
Non siamo mai stati bravi
a finire niente
Proprio perché questa persona non aveva fermezza nel proprio comportamento, ha fatto sì che ogni intento di creare un progetto, di fare qualcosa insieme, venisse sempre vanificato.
I due iniziavano tante belle cose ma poi, per questa incapacità di lei di portare a termine ciò che si prefissava, tutto veniva sempre fatto cadere nel vuoto.
Ma l’eccezione
stavolta è solo tua
Questa volta lei non potrà prendersela con il protagonista, perché la scelta di escluderlo l’ha fatta solo e unicamente lei.
Salutalo da parte mia
È come se il cantante dicesse: “ciò a cui ti stai aggrappando e che si è insinuato tra di noi, questa nuova condizione di vita che ti sei creata, adesso vivitela da sola: io posso soltanto augurarti il meglio”.
E l’ho pagata cara
questa parte mia, lo so
L’artista si rende conto di aver tratto più svantaggi che benefici dal proprio carattere il quale, nel proprio percorso di vita, non sempre è stato apprezzato.
Einar si è contraddistinto, durante l’edizione del talent, per il proprio mondo interiore ed emozionale particolarmente vivo, racchiuso in un carattere introverso.
La vita a volte
mostra il meglio
mentre sei di spalle
È quando si sta per desistere e fare altre scelte («mentre sei di spalle») che, a volte, si possono palesare prospettive migliori. È lì che la vita mostra il meglio.
L’ho maltrattata
preda dell’istinto
e dell’età
Ma sai che il carattere
è un regalo
perciò lo accetti com’è
o non puoi cambiarlo
Il protagonista non si è goduto la vita come avrebbe voluto, proprio per via della propria indole.
Tuttavia sa di non doversene fare una colpa, perché il carattere fa parte di lui: è un regalo e lo si accetta così com’è.
Però ci provo sai
Ci provo una vita sai
Contemporaneamente, lui tenta di migliorare a piccoli passi e con piccoli progressi.
Salutami sempre
il suo amore spietato
Disordine e niente
che qui m’hai lasciato
Saluta la vita
tra le sue lenzuola
La casa e la spesa
tra i figli e la scuola
Il cantante rimprovera a questa persona a sé cara di aver creato nella sua vita un disordine senza un minimo di sentimento. Un disordine quasi spietato, voluto: un abbandono crudele.
Le chiede di salutargli colui che ha preso il suo posto, che ne ha sostituito l’amore, che l’ha spodestato dal cuore.
Le rimprovera di aver fatto tutto ciò egoisticamente, pensando soltanto alla sua nuova vita coniugale e familiare.
Salutami il senso
di questo abbandono
Salutalo tanto
perché non lo trovo
Egli non riesce a darsi una risposta che possa motivare questo abbandono, per cui si rivolge a lei chiedendole di farsi un esame di coscienza rispetto a questa dolorosa decisione.
E sarai sempre e solo
tu il confine
tra vivere e la metà
tra esistere e la metà
La differenza che l’artista sente tra il vivere e l’esistere è rappresentata dalla “non-presenza” di questa persona, da questo limite che lei pone e porrà sempre nella vita del cantante.
Questa mancanza sarà sempre, per lui, un muro tra quello che potrebbe essere il vero vivere e l’attuale vivere a metà.
Il video di Salutalo da parte mia è ambientato in un luna park e vede Einar un po’ più in disparte rispetto a un gruppo di ragazzi e ragazze che chiacchierano sorridenti. Il cantante però non partecipa a tale entusiasmo, e sembra percepirli lontano dal proprio mondo.
Si isola allora nella sua stanza, con la musica come unica compagnia, provando a strimpellare qualche nota alla chitarra. L’ispirazione però non arriva e, così, si addormenta.
Un gabbiano vola in alto nel cielo, come a simboleggiare la mente che vola in alto e che apre un varco tra i sogni e i ricordi.
Un fiume scorre lì accanto, così come scorre la vita, e lui sembra rendersi conto di aver perso di vista alcune cose importanti.
Anche il gesto di abbandonare la giacca sembra esprimere la decisione di scrollarsi letteralmente di dosso ciò che lo fa stare male, i suoi dubbi, rancori e debolezze, insomma le sue fragilità, cercando di riprendere in mano la sua vita.
A questa determinazione ci arriva quando, ritrovandosi di nuovo nel luna park, si addormenta questa volta su una panchina, quindi all’aperto rispetto a ciò che lo circonda e non più confinato tra quattro mura.
C’è chi, per scuotere i pensieri, si mette alla guida e “si fa un giro”: lui lo fa su un autoscontro, che richiama anche il senso di libertà e spensieratezza che solo nell’infanzia è possibile provare veramente.
Nel momento in cui si apre al mondo e decide di vivere pienamente, si rende conto che non è da solo: da questo sogno, che è un misto tra tristezza e speranza, si riscontra ad essere amato da chi gli sta intorno, ovvero i suoi amici, che lo svegliano dal torpore e con i quali riprende il proprio cammino.
La vita gira, in fondo, alla stregua di una giostra in un luna park.