Ti penso raramente (Biagio Antonacci)

Questa canzone non è rimpianto, bensì «…è una vittoria, perché quando una cosa finisce o quando qualcosa non è come tu vorresti, alla fine c’è sempre un qualcosa che nasce all’improvviso di nuovo, che ti porta energia e che ti fa sentire… “ah allora sono ancora vivo”! La rinascita porta nuova energia e nuova vita». È questo ciò che afferma lo stesso Antonacci durante la sesta puntata del serale di Amici 13, offrendo una chiave di lettura più chiara di questo testo, che si presta sia ad una visione nostalgica di una storia d’amore, sia ad una presa di coscienza di essersi distaccati da essa, quadro avvalorato dal suo autore, che inneggia ad una vera e propria rinascita a partire da questo separarsi.

Il testo è un susseguirsi di sentimenti ed emozioni raccontati e rivolti direttamente alla persona una volta amata, come una sorta di lettera o di confidenza. Il legame descritto dev’essere stato senz’altro molto turbolento mentre si avvicinava alla sua fine, giacché sin dai primi versi («lamentarti tu di me / Lamentarmi io di te») viene percorsa la classica dinamica di una coppia in crisi, in cui i due si ritrovano sempre più spesso a vedere ogni difetto dell’altro, ormai non più in grado di trascorrere il tempo insieme in modo costruttivo e dunque sprecandolo («tutto tempo che non torna più») a litigare. Tuttavia è anche chiaro che questa relazione aveva un significato importante, poiché il protagonista, forse per il distacco avvenuto in modo troppo veloce e fugace («ti dissolvi dentro me / Ti dissolvi senza me / Neanche il tempo per, per estinguersi»), ha pensato – per superare la cosa – di ricorrere persino ad un consulto psicologico («ho già chiesto agli usurai / dei cervelli deboli / di risolvere il mio caso»), probabilmente troppo indebolito per risollevarsi da sé.

Nonostante questo doloroso allontanarsi, tuttavia, il cantante si rende conto che, avendo imparato a guardare le cose da un altro punto di vista, magari vivendo anche un nuovo amore («è bastato star dentro in un altro cappotto»), il loro rapporto prima o dopo sarebbe comunque andato incontro ad una fine («per capire che in fondo avrei rotto, avrei rotto»); certamente non si è rivelato un percorso facile («anche se con fatica attraverso la vita») e, per intraprenderlo, è stato necessario scindere i sentimenti che lo legavano a lei dalla razionalità che gli mostrava la vera realtà («ho diviso cuore e mente»). Non ha neanche senso, in tutto questo, lo screditarsi a vicenda («raccontare io di te / raccontare tu di me»), giacché il dare sfogo ai propri malesseri diventa solo «pane fresco per pettegoli» (cioè alimenta solo le chiacchiere della gente curiosa).

La strofa dopo il secondo ritornello sembra enunciare in ciascuno dei quattro versi che la compongono tutte le graduali prese di coscienza (rafforzate dall’«I know» («io so») alla fine dei versi) per svincolarsi dall’ormai logoro legame: il cantante sa che quella che era la sua lei inizierà a non considerarlo più («invisibile per gli occhi tuoi sarò») e a non dedicargli più le attenzioni di sempre («e non avrai mai più cura tu di me»); sa inoltre di essersi allontanato lui e forse non ne va molto fiero («non ho avuto gusto io andando io»), ma la cosa davvero sorprendente è come lei, dopo questo distacco, sia diventata d’improvviso come una persona sconosciuta («incredibile l’estranea che c’è in te»).

Infine, nella variazione dell’ultimo ritornello, il cantante sembra ammettere che, ancora, alcuni ricordi restano vividi nella propria mente, ma consapevolmente vengono da lui respinti («con la forza della mente / allontano i momenti che mi tornano veri»), sebbene evidentemente non rinnegati: ciò è possibile coglierlo dagli aggettivi comunque positivi nei confronti di lei, nell’ultimo verso («quando rara e radiosa mi venivi a cercare»).

Curiosità: il video è stato girato tramite uno smartphone dallo stesso Antonacci.


Scarica testo

divisore1

Testo
TI PENSO RARAMENTE

Lamentarti tu di me
Lamentarmi io di te
Tutto tempo che non torna più

Ho già chiesto agli usurai
dei cervelli deboli
di risolvere il mio caso

Ti dissolvi dentro me
Ti risolvi senza me
Neanche il tempo per, per estinguersi

Io ti penso raramente
te lo dico veramente
È bastato star dentro in un altro cappotto
per capire che in fondo avrei rotto, avrei rotto

Io ti penso raramente
ho diviso cuore e mente
anche se con fatica attraverso la vita
consapevole in fondo avrei rotto, avrei rotto

Raccontare io di te
raccontare tu di me
pane fresco per pettegoli

Io ti penso raramente
te lo dico veramente
È bastato star dentro in un altro cappotto
per capire che in fondo avrei rotto, avrei rotto

Io ti penso raramente
Ho diviso cuore e mente
Anche se con fatica attraverso la vita
consapevole in fondo avrei rotto, avrei rotto

Invisibile per gli occhi tuoi sarò (I know)
e non avrai mai più cura tu di me (I know)
Non ho avuto gusto io andando via (I know)
Incredibile l’estranea che c’è in te

Io ti penso raramente
te lo dico veramente
È bastato star dentro in un altro cappotto
per capire che in fondo avrei rotto, avrei rotto

Io ti penso raramente
ho diviso cuore e mente
anche se con fatica attraverso la vita
consapevole in fondo avrei rotto, avrei rotto

Io ti penso raramente
Con la forza della mente
allontano i momenti che mi tornano veri
quando rara e radiosa mi venivi a cercare

divisore1

Video ufficiale

Subscribe
Notificami

6 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments